martedì 13 novembre 2012

Grazie libri!



Per anni mi sono rifugiata nella lettura come una tartaruga nel carapace.
Ho sempre considerato i libri come fonte di consolazione e di compensazione interiore, mai come varco d’apertura verso il mondo esterno. 
Oggi invece, dopo tante pagine consumate nel silenzio di un’avidità quasi morbosa, mi rendo finalmente conto di quale fertile ricchezza ho lentamente accumulato. Mi rendo conto, cioè, che ciò che ritenevo essere un solitario giaciglio senza spiragli di luce era al contrario la pista di decollo verso vette imprevedibilmente ariose. 
La conoscenza è l’humus della vita: non sta chiusa nei libri, si libra nella mente e vibra dentro il cuore, seminando e contagiando. Fertilizza i pensieri, emoziona le idee, trasforma i sogni in progetti e le fantasie in realtà. 
E scrivere, oggi, mi sembra essere la naturale, fisiologica proiezione del leggere. Un passo ulteriore, una spinta ancora più in alto, verso quelle vette ariose che fino a poco, pochissimo tempo fa, parevano irraggiungibili chimere. 
Non è ambizione la mia, è solo riconoscenza e lo voglio dire.
Grazie libri!