venerdì 5 agosto 2016

La sicilianità nel bicchiere

BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO, LA SICILIANITA’ TRA SACRO E PROFANO


 La “sicilianità” esiste. E il vino la esprime.
Un profondo sentimento anima la gente di Sicilia. Gente di cuore, di passione, di istinto. Gente calda come il sole che imprime a quest’isola un carattere audace e fiero. Ma anche gente dai saldi principi, fedele al proprio territorio, rigorosa nel proprio credo. Un rigore interiore che si riflette anche nel lavoro.
Mossa da questa personalità schietta, la mano dell’uomo valorizza la natura di un territorio generoso, stillandone tesori preziosi. Il vino siciliano è uno di questi tesori: frutto di amore e dedizione, di esperienza e tradizione, una delle espressioni massime della “sicilianità”.
Il Baglio e la sua filosofia
Nell’agrigentino, a Campobello di Licata, trenta ettari di vigne accolgono il Baglio del Cristo di Campobello, uno dei luoghi in cui il vino siciliano raggiunge la sua massima statura. Un Cristo su una croce in legno veglia su quest’oasi benedetta dal cielo, infondendo un’aura sacrale. Il terreno calcareo e gessoso, la dolce pendenza delle colline a ottomila metri di distanza dalla costa e un ambiente naturale incontaminato rendono questa fetta di Sicilia particolarmente vocata alla produzione di vino.
I tre “padri di famiglia” del Baglio – Angelo, Domenico e Carmelo Bonetta – si dedicano con meticolosa passione alla cura delle vigne, alla costante ricerca – vendemmia dopo vendemmia – di nuovi traguardi e di continui perfezionamenti.
Perché all’eccellenza non c’è mai limite se perseguita con la giusta filosofia. E la filosofia del Baglio del Cristo di Campobello è questa: produzione limitata all’andamento dell’annata, vendemmia a mano solo dopo la piena maturazione delle uve, vinificazione individuale per ciascun vigneto e rispetto assoluto di un territorio che sa restituire all’uomo ciò che l’uomo gli dona. Uomini e donne profondamente legati alle proprie radici che, ogni giorno, mettono in questo lavoro la forza delle proprie braccia, il sapere della propria testa e la generosità del proprio cuore.


La Cantina, tradizione e tecnologia
Sotto la supervisione dell’enologo Riccardo Cotarella, tini da 110 ettolitri misto acciaio e legno di rovere francese rappresentano lo sposalizio tra la tradizione e la tecnologia per ottenere il massimo dall’affinamento delle uve. Tutti i silos in acciaio sono automatizzati e comandati da un sistema operativo informatizzato che registra ogni informazione in modo da individuare in tempo reale eventuali anomalie. Il monitoraggio è totale e la tracciabilità del vino è garantita dalla vigna allo scaffale di vendita.
La sicilianità svelata
Dai vigneti C’D’C’ Rosso (Nero d’Avola, Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon), da quelli rosati (Nero d’Avola) e da quelli bianchi (Grillo, Chardonnay, Insolia, Cataratto) nascono vini di indiscutibile impronta locale, impreziositi da uno straordinario microclima altrove impossibile.
Le bottiglie stesse, al primo sguardo, raccontano la sicilianità. Storie di donne e di tradizioni tramandate per generazioni, fortemente imbevute di religiosità e fedeltà verso il proprio paese. Le etichette di alcune di queste bottiglie, infatti, s’ispirano ai veli che tradizionalmente le donne usavano indossare come copricapo. Veli impreziositi da fini ricami, per chi se lo poteva permettere, e veli neri come la notte per chi doveva osservare un lutto. Il velo siciliano è più di un’usanza: è conoscenza celata, segreto e rivelazione. Un simbolo a metà tra sacro e profano che mescola pudore e sensualità.
Allo stesso modo, i vini del Baglio del Cristo di Campobello evocano il legame con le tradizioni, la religione e la mitologia di madre-terra. E le etichette “velate” narrano dei grandi solstizi d’estate e d’inverno, in onore del Sole, di Adone e di Gereàtide e dei drammi ritualistici stagionali scolpiti nella memoria del passato.
Carmelo Bonetta racconta …
“Tra i nostri vigneti, a pochi passi da un vecchio baglio, c’è un Cristo ligneo molto venerato nella zona, tanto che la contrada viene chiamata “contrada del Cristo”.

I racconti popolari del luogo narrano di un contadino che, ai primi dell’Ottocento, colpito da una grave malattia, un giorno ebbe una visione: l’immagine del Cristo in croce che lo invitava a pregare. A seguito di questo evento, il contadino decise di far erigere un crocifisso sul punto in cui ebbe la visione. Dopo qualche tempo, come per grazia ricevuta, egli  guarì dal grave male di cui soffriva. Da allora vennero dalle vicine contrade migliaia di fedeli per venerare quel crocifisso e la zona divenne un luogo di culto. Tutt’oggi è considerato luogo sacro, infatti ogni 3 di maggio si rinnova la consuetudine del pellegrinaggio al Cristo “Pellegrinaggiu a Lu Cristu”. In questo giorno centinaia di persone, parroci e fedeli, partono da Campobello di Licata e arrivano al crocifisso percorrendo a piedi circa 8 km. Si tratta di un evento unico e caratteristico nel suo genere, dove si crea una profonda alchimia tra tradizione, terra e religione.”


I “figli” del Baglio
C’D’C’ Cristo di Campobello
Bianco
Terre Siciliane IGP (Grillo, Chardonnay, Insolia, Cataratto)
Un vino che svela la Sicilia in un’inestricabile sintesi in bianco di uve di razza, vendemmiate tra agosto e settembre.
“Fragranze di fiori gialli, melone bianco e mela, equilibrato in bocca con buona acidità. Integro nei ritorni fruttato-agrumati e piacevolmente sapido e fresco. Finale che evoca le spezie dolci e le erbe mediterranee. Di estrema prontezza gustativa.” (Riccardo Cotarella)

Adènzia
Bianco
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Grillo e Insolia)
“Dare adènzia” in siciliano significa prestare ascolto, attenzione e allude a un modo di intendere la vita. Grillo e Insolia in questo vino raggiungono un valore maggiore della loro somma.
“Deliziose note di agrumi, pesca bianca, nespola e ananas, fresco e rotondo allo stesso tempo, bocca di ampia composizione fruttata, rinfrescata da una giusta acidità-sapidità che consente a questo vino una grande longevità” (R.C.)

Lalùci
Bianco
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Grillo)
Quel che si dimentica è come non fosse mai successo. Ogni cosa che esiste è perciò reminiscenza: Lalùci, ossia luce che svela e rivela, archetipo della vita.
“Intensi profumi di fiori gialli e bianchi che sfumano verso note minerali seguiti da eleganti sentori agrumati, pesca gialla, pera e mela verde. Di estrema prontezza gustativa o da conservare anche per due o tre anni.” (R.C.)

Laudàri
Bianco
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Chardonnay)
Siciliano prima, e Chardonnay dopo, questo vino rimanda al bianco, sintesi di tutti i colori, simbolo di purezza ma anche del suolo gessoso del Baglio del Cristo di Campobello. “Fragrante, con aromi di agrumi e fiori, da note burrose e fruttate di mango e susina gialla su fondo vanigliato. Morbido e pieno, ben espresso da freschezza e sapidità in armonia perfetta e da una lunga persistenza gusto-olfattiva. Vino con capacità di invecchiamento di 3 – 5 anni.” (R.C.)

C’D’C’ Cristo di Campobello
Rosato
Terre Siciliane IGP (Nero d’Avola)
Unico scorcio rosa, sottolinea il carattere gentile della Sicilia, partendo da uve vendemmiate nel tardo agosto.
“Profumi di rosa canina, fragoline di bosco, lamponi, susine e percezioni minerali. Assaggio piacevole con ritorni di frutti e fini erbe aromatiche in equilibrio fra fragrante acidità e delicata vena sapida finale.” (R.C.)

C’D’C’ Cristo di Campobello
Rosso
Terre Siciliane IGP (Nero d’Avola, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah)
Grande temperamento per un grande rosso nato da uve vendemmiate tra la prima e la seconda decade di settembre.
“Un carattere marcatamente fruttato di more, lamponi e sciroppo di amarena. Al gusto rotondo, avvolgente e morbido, sostenuto da buona acidità. Di estrema prontezza gustativa o da conservare per 3 – 5 anni.” (R.C.)

Adènzia
Rosso
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Nero d’Avola e Syrah)
Versione in rosso del prestare ascolto alla vita.
“Largissimo spettro aromatico in cui si fondono note di amarena e frutti di bosco, con deliziosi sentori di vaniglia. Avvolgente e speziato, con tannini decisi ma graziati. Vino con capacità di invecchiamento di almeno 10 anni.” (R.C.)

Lusirá
Rosso
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Syrah)
E’ la sintesi della sicilianità stillata da questo territorio pregno di sole.
“L’eleganza è la principale dote di questo vino, avvolgente per intensità e complessità aromatiche. Dalla confettura di frutta rossa si passa a note speziate fino ad arrivare a quelle vanigliate, ben intonate ad un tannino carezzevole. Vino con capacità di invecchiamento di ameno 10 anni.” (R.C.)

Lu Patri
Rosso
Sicilia Denominazione di Origine Controllata (Nero d’Avola)
Concepito nella primavera del 2000 dalla progènie patriarcale della sua terra-madre: purezza e sublimazione, la vera ricompensa del lavoro.
“Note balsamiche, erbe aromatiche fino a fruttati di mora e amarena. Rotondo e morbido, di notevole persistenza gustativa, complesso e caldo, avvolgente e speziato con sottofondo di liquirizia e tannini eleganti. Vino con capacità di invecchiamento di almeno 10 anni.” (R.C.)