sabato 16 aprile 2016

Dolce voluttà


Tenerezza, eccitazione, nostalgia, languore …
Se i nostri stati d’animo fossero note musicali, comporremmo tutti vibranti melodie, diverse l’una dall’altra, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto.
Quanti pentagrammi emotivi dettati dal pensiero che, come uno svolazzar leggero di farfalla, si libra senza sosta ora su un romantico ricordo ora su un sogno proibito. Pensiero che corre e fugge a se stesso per poi posarsi con imprudente audacia su quel sottile confine tra fantasia e realtà che rimescola tutte le note in una folle danza: tenerezza, eccitazione, nostalgia, languore… E così la musica sgorga nuda in un crescendo impetuoso, protraendo l’estasi del desiderio fino al limite del parossismo.
Siamo tutti musicisti dei nostri sentimenti. Pur da analfabeti sappiamo scrivere spartiti sorprendenti su quel soffice leggìo che è il nostro cuore, cuore che vibra mieloso sottopelle convertendo la forza di volontà in dolce voluttà.
Ma per ogni musicista che suona, occorre un orecchio che ascolta.
E un altro cuore che sente.