mercoledì 25 giugno 2014

“VERSO” MENFI, TERRITORIO “DIVINO”


Sorsi di cultura, arte e sapori nel cuore delle Terre Sicane
per vivere le eccellenze della sicilianità


 Se l’ombelico del Mondo è il Mediterraneo, l’ombelico del Mediterraneo è la Sicilia.
In particolare, quei territori verdeggianti che dalla provincia di Agrigento s’affacciano con 10 chilometri di sinuose spiagge sul Mar d’Africa rimandano proprio all’origine della civiltà umana, quando si viveva con grato rispetto dei frutti di Madre Terra. Terre Sicane si chiamano, dalla popolazione anellenica di origine iberica migrata qui intorno al XII secolo a.C., successivamente ellenizzata dai coloni greci a partire dall’VIII secolo a.C.
In questa culla paradisiaca benedetta dal sole sorgono i comuni di Menfi, Sciacca, Selinunte, Santa Margherita di Belìce, Montevago, Sambuca di Sicilia e Contessa Entellina, che con la loro impronta storica danno un senso compiuto al susseguirsi di verdi colline digradanti verso il Mare Africano. Viti, ulivi, agrumi, fichi d’india e ortaggi si abbeverano di quella linfa vitale che solo la mescolanza tra terra e mare sa creare, donando loro qualità uniche.
Questa particolare personalità climatica e morfologica delle Terre Sicane, insieme ai trascorsi culturali, ne fa un luogo privilegiato non solo per apprezzarne scenari e orizzonti ancora incontaminati ma anche per assaporare un’enogastronomia d’eccellenza che rispecchia la varietà di una tradizione coltivata con passione. Nei prodotti di queste Terre, infatti, c’è tutto l’amore di chi le coltiva, le cura e le rispetta: c’è l’anima delle donne e degli uomini che le custodiscono. Per questo si sente l’esigenza non solo di far conoscere all’Italia e al mondo questo patrimonio paesaggistico, culturale ed enogastronomico ma anche di tutelarlo, difendendo in particolare i prodotti della terra garantendone l’identificazione.
In occasione della XIX edizione di Inycon – il consueto evento dedicato a incontri culturali e degustazioni che ogni mese di giugno coinvolge Menfi – è stata illustrata un’iniziativa che riguarda proprio la tutela delle eccellenze made in Sicily. Alla presenza delle maestranze della città, nella pittoresca cornice di Casa Planeta, è stato ufficialmente presentato il marchio “Qualità Sicura Sicilia” un marchio attribuito a tutti i prodotti che garantiscano l’origine territoriale e osservino un disciplinare tale da poterli definire “siciliani” e di “qualità”. Dietro questo simbolo reclama voce la vocazione della Sicilia, anzi dei Siciliani, perché sono loro - i produttori - i primi artefici della qualità, spesso poco valorizzati in questa frazione di mondo tanto ricca per biodiversità quanto immeritatamente trascurata.
Manifestazioni come Inycon sono quindi un’occasione per parlare di Sicilia e invitare la gente ad assaporare in prima persona la qualità di questo territorio. Non solo vino, dunque. Wine tasting e degustazioni sotto le stelle, cortili animati da musica, arte e sapori, convegni letterari che vantano presenze illustri come quella recente di Marcello Sorgi e sfilate di moda sul red carpet di Piazza Vittorio Emanuele III sono appuntamenti golosi, e al contempo educativi, che richiamano l’attenzione di un pubblico sempre più sensibile al bello e al buono. Appuntamenti che, una volta chiuso il sipario, lasciano a chi ne fruisce il desiderio di approfondire la conoscenza di queste Terre per toccarne l’anima e cogliere il segreto che le rende così affascinanti.


Così, dopo una degustazione o una presentazione letteraria, viene voglia d’incamminarsi attraverso quei meandri disseminati in secoli di storia, ripercorrendone le vicende umane. Tra i comuni di Sciacca e Selinunte non mancano le occasioni per emozionarsi e innamorarsi di un passato che tuttora si esprime nell’arte. Ben note sono le ceramiche di Sciacca, le cui origini risalgono alla fine del 1200, ceramiche che ancora oggi vengono prodotte dai maestri ceramisti, come la tradizione impone. Affascinante anche la lavorazione del corallo, del quale alla fine dell’800 sono stati ritrovati tre giacimenti fossili, con cui vengono cesellati preziosi gioielli.
Il Parco Archeologico di Selinunte, invece, rappresenta un vero e proprio tesoro custodito in uno scrigno già prezioso. Come creature immortali sopravvissute al tempo, i resti di otto templi in stile dorico si ergono imponenti verso il cielo tra la brulla terra spruzzata qua e là da agavi, ulivi e fichi d’india. Risplendono sulle colline a ridosso del mare, naturale custode di questo museo all’aperto, infondendo al paesaggio un’aura sacrale. All’interno del parco, che è il più esteso d’Europa con i 18 ettari visitabili, è custodito il tempio di Demetra Malophoros, con il suo antiquarium, mentre al Museo Comunale è ospitato lo splendido Efebo Selinuntino. Si dice che sotto la superficie visibile altri tesori aspettino pazientemente d’essere resuscitati e si spera che le autorità competenti sappiano adeguatamente investire nella rivalutazione rispettosa e lungimirante di una cultura dal valore incommensurabile.


Anche questa è una sfida della Sicilia: riuscire ad esaltare le proprie ricchezze, non solo enogastronomiche, difendendone l’appartenenza per offrirle al mondo senza tradirne l’identità. Ma non si può dimenticare che il comune denominatore tra patrimonio artistico, paesaggistico e culinario è l’humus umano: sono i Siciliani a fare la qualità della Sicilia, in ogni sua declinazione. Per questo i ristoratori, gli albergatori, i cuochi e le guide turistiche sono, insieme agli agricoltori e ai pescatori, l’altro volto della ricchezza del territorio. Un volto fatto di passione, generosità e spirito di sacrificio con cui, per vocazione, il siciliano affronta ogni giorno il proprio lavoro. Una chiacchierata con queste persone straordinarie, una giornata trascorsa in loro compagnia assaggiando sarde alla brace, cous cous e sorseggiando un buon Grillo è già un ottimo motivo per visitare a Menfi e i suoi dintorni. Un’esperienza indimenticabile che solo la Sicilia sa regalare.


 Dove mangiare e bere
I ristoranti aggiungono al piacere del palato quello dello sguardo: immersi nel verde lussureggiante dei vigneti che si tuffano nel mare, o accoccolati sul dorso delle colline all’ombra degli ulivi, oppure a pochi passi dalle spiagge lambite dalle acque blu. Ai ristoranti più conosciuti, come La Foresteria Planeta Estate (www.planetaestate.it), Da Vittorio (www.ristorantevittorio.it) e Il Vigneto (www.ristoranteilvigneto.com), un tocco di originalità è offerto dalle Cantine De Gregorio a Sciacca. Nata attorno a una torre d’avvistamento del ‘400, la Cantina s’è trasformata in una location dall’atmosfera raffinata ed elegante, che mescola il pregio della storia con la genuinità dei sapori. Una cena qui è d’obbligo per gustare insieme ai padroni di casa la vera sicilianità e, soprattutto, la qualità di vini dall’impronta indelebile.
Altro appuntamento goloso è offerto dalla Cantina Agareno a Menfi, nata nel 1999, che ha saputo dare al vino menfitano un ulteriore slancio grazie alla sinergia di una famiglia armoniosamente dedicata al lavoro e alla valorizzazione del territorio.

Dove dormire
La Strada del Vino delle Terre Sicane offre resort e agriturismi per tutte le esigenze, dove il primo biglietto da visita è l’accoglienza dei padroni di casa. A “Casa”, è proprio così che ci si sente quando si è ospiti qui e senza nulla togliere alle numerose possibilità di soggiorno che Menfi e i suoi dintorni offrono, Casa Mirabile è tra le più piacevoli. Antico Baglio immerso tra gli ulivi, edificato nel 1800 e destinato in origine alla lavorazione del vino, Casa Mirabile è un Relais di 11 camere finemente ristrutturato grazie alla passione di Fabiola e Lillo Barbera che hanno riportato questo luogo a nuovo risveglio. Casa Mirabile, infatti, era un’Antica Riserva del XVII secolo, proprietà di un ricco nobiluomo agrigentino che la volle regalare alla sua adorata in segno d’amore. Scelse quella casa in collina affinché ella ogni mattina potesse svegliarsi guardando il mare protetta dalla calura sicula. Dal fascino del passato, alla seduzione del presente: oggi Casa Mirabile è più graziosa che mai. La sua cucina è una vera tentazione, condita di semplicità e genuinità, perché qui tutto viene direttamente dal mare e dalla terra tutt’attorno. Dalla prima colazione alla cena, Lillo coccola gli ospiti con il suo sorriso e con proposte fuori del comune, in un crescendo di piacevoli attentati alla gola cui è impossibile non cedere.