domenica 26 aprile 2015

L'Amica




L’amica che manca
non è colei di cui abbiamo bisogno per consolarci di un grande dolore
ma colei che vorremmo accanto per condividere le piccole gioie.

lunedì 20 aprile 2015

Controcorrente



Sarò controcorrente ma …
alla visibilità preferisco l’intimità,
alla condivisione, la complicità,
all’amicizia per corrispondenza, la reciproca confidenza,
al sesso digitato, l'erotismo praticato,
all’amore virtuale, l'affetto reale,
al social network, la camera da letto
e all’anonimo ‘mi piace’, l’esclusivo ‘tu mi piaci’!

lunedì 13 aprile 2015

Le Solitudini



Succede, a volte, di sentirsi soli senza essere soli.
Altre, di essere soli senza sentirsi soli.
La differenza? 
Il silenzio!
Nel primo caso lo vorresti. Nel secondo lo detesti.

IL TICINO TI E' VICINO


Appuntamento con i migliori chef del mondo: dal 3 maggio al 14 giugno torna S. PELLEGRINO SAPORI TICINO


Un placido lago blu, colline verdeggianti e raffinati hotel. Quale contesto scenico più accattivante per ospitare il meglio della cucina internazionale?
La seducente cornice cromatica è il Ticino, cuore caldo della Svizzera, che si prepara per accogliere la nona edizione di S.Pellegrino Sapori Ticino. Dopo 8 anni dal primo evento, la manifestazione ha maturato un successo esponenziale e quest’anno i protagonisti saranno i World’s Top Chefs, 8 chef provenienti dai 51 migliori ristoranti al mondo, veri e propri artisti in toque blanche dal 3 maggio al 14 giugno si destreggeranno nei migliori alberghi del Cantone.
Con un totale di 28 stelle Michelin partecipanti e un numero impressionante di punti Gault&Millau, S.Pellegrino Sapori Ticino rappresenterà uno dei più grandi eventi a livello mondiale. Cene ed eventi che l’enogastronomia internazionale sposa all’ospitalità ticinese, grazie agli chef locali (Andrea Bertarini, Egidio Iadonisi, Alessandro Fumagalli, Domenico Ruberto, Frank Oerthle, Dario Ranza, Lorenzo Albrici, Salvatore Frequente, Othmar Schlegel e Antonio Fallini), e alla disponibilità dei migliori alberghi ***** lusso della Svizzera, Swiss Deluxe Hotels.
Qualche esempio? Il 3 maggio, presso l’Hotel Splendid Royal di Lugano, la cena di apertura sarà a cura degli Chef del gruppo Swiss Deluxe Hotels, dove Domenico Ruberto ospiterà tre colleghi e ambasciatori del gruppo come Giuseppe Colella, Dominique Gauthier e Thomas Neeser. Dal 4 maggio avrà inizio la rassegna vera e propria con Mauro Colagreco, chef 2 stelle Michelin del ristorante Mirazur di Mentone, numero 11 al mondo, ospite di Salvatore Frequente presso l’Hotel Eden Roc di Ascona.
Il secondo protagonista d’eccezione si esibirà il 10 maggio a Villa Principe Leopoldo, Lugano, dove lo chef locale Dario Ranza incontrerà Massimo Bottura dell’Osteria Francescana, ristorante tristellato e numero 3 al mondo.
La manifestazione proseguirà con l’arrivo a Lugano dell’ambasciatore svizzero dell’alta ristorazione Andreas Caminada, unico chef svizzero presente nella top 50. L’11 maggio sarà ospite dello Chef Frank Oerthle al ristorante Artè del Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano.
Il viaggio enogastronomico prosegue con un’altra serata tutta italiana, grazie alla presenza di Davide Scabin, altro celebre rappresentante della cucina italiana nel mondo, premiato a Identità Golose 2015 come Cuoco dell’Anno per la sua cucina tra qualità e innovazione; presso il Ristorante Concabella di Vacallo incontrerà il talentuoso e stellato Andrea Bertarini il 24 maggio. Direttamente dal suo ristorante di Rivoli, Combal.Zero, agli ospiti di S.Pellegrino Sapori Ticino 2015 Scabin presenterà alcuni dei suoi piatti più sperimentali.
Il 25 maggio presso Villa Orselina sarà ospite di Antonio Fallini, lo chef Sven Elverfeld, uno dei più importanti ed apprezzati in Europa. Dalla tedesca Wolfsburg dove è situato il Ristorante Aqua, Elverfeld incanterà la platea con un menu da 3 stelle Michelin ispirato alla libertà, cardine e principio fondamentale della sua cucina.
Il 29 maggio S.Pellegrino Sapori Ticino vedrà l’arrivo, direttamente da Bangkok, dell’indiano Anand Gaggan, considerato uno dei maggiori esponenti della cucina indiana, terzo migliore ristorante in tutto il continente Asiatico e numero 17 al mondo: sarà ospite di Egidio Iadonisi dello Swiss Diamond Hotel di Vico Morcote.
Il viaggio attraverso le migliori tavole del pianeta prosegue il 3 giugno con la presenza di Diego Muñoz, numero 2 di tutta l’America Latina, presso l’Hotel Splendide Royal di Lugano dove Domenico Ruberto aprirà le porte della sua cucina per una serata ispirata ai sapori Sudamericani. Muñoz, diventato head chef  dell’Astrid y Gaston di Lima in Perù, è il successore di Gaston Acurio, vero e proprio maestro della cucina mondiale.
A completare la rosa di chef, l’8 giugno presso il Castello del Sole di Ascona, il giovane Rasmus Kofoed del Geranium di Copenaghen, in assoluto uno dei migliori chef europei, denominato “La leggenda del Bocuse d’Or. Unico anche in questo caso l’incontro con lo Chef locale per una serata dove le visioni e la ricerca del giovane chef danese si fonderanno con la tradizione dello stellato Othmar Schlegel.
La festa finale della manifestazione di quest’anno sarà dedicata all’altro partner di eccellenza per il 2015, ossia le Grandes Tables De Suisse, associazione che riunisce praticamente tutte le migliori tavole della Svizzera. Quattro chef che hanno fatto, ma che sono ancora, la storia della grande cucina svizzera, ovvero Andrè Jaeger, Franz Wiget, Markus Neff e Robert Speth saranno ospitati da Alessandro Fumagalli presso il Grand Hotel Eden di Lugano il 14 giugno, una serata a 5 stelle Michelin per concludere insieme questo lungo viaggio che vede la cucina, i prodotti e la tradizione svizzera, incontrare le suggestioni culinarie di tutto il mondo.

Come di consuetudine, alle cene si affiancheranno alcuni eventi speciali: il 16 maggio al Castello di Morcote con la serata Déjeuner au Château; il 18 maggio al Seven di Lugano con Una serata in rosa tutta al femminile e il 21 maggio con una serata lounge dedicata ai più giovani, replicata il 21 maggio al Lido Bar di Lugano.
Un’ottima occasione per conoscere il meglio del Canton Ticino, dalle bellezze del paesaggio alle bontà della tavola!

mercoledì 8 aprile 2015

Clown, pagliacci e buffoni



Ricordo che da piccola detestavo il circo.
Non solo per i poveri animali ridotti a pupazzi senza decoro ma anche per quegli esseri umani che per definizione avrebbero dovuto far ridere e che, invece, a me facevano piangere.
I clown innanzitutto.
Senza alcuna ragione logicamente comprensibile a una bambina, come vedevo comparire quella maschera scolpita in un’innaturale smorfia colorata, mi rattristavo. Provavo una profonda pena per quella persona dall’identità mortificata, costretta a rendersi ridicola in degradanti cadute e goffi strafalcioni per strappare un sorriso all’inclemente pubblico. E quasi offesa dalle risate intorno a me, non capivo come gli altri, bambini e adulti, potessero realmente divertirsi davanti a un simile grottesco, fasullo, deprimente teatrino. Poverino – pensavo con un nodo in gola guardando il clown – mi fa tanta pena. E dentro di me speravo che quella tragicomica allegoria della vita finisse presto ... via, via, voglio andare via!
Crescendo, ovviamente ho elaborato riflessioni più ragionevoli e umili. Pur continuando a non amare il circo, ho restituito il giusto valore ai suoi attori umani attribuendo la meritata dignità al loro lavoro e la giusta stima ai clown, anche se continuano a non farmi ridere. Anche perché, da grande, ho imparato che non serve comprare un biglietto ed entrare in un tendone di circo per imbattersi in certi personaggi. Ho scoperto, infatti, che al mondo esistono individui altrettanto grotteschi che, senza bisogno di un palcoscenico artificiale, di una maschera colorata e di un accompagnamento sonoro, riescono a trasformarsi in patetici pagliacci, senza nemmeno tanto esercizio fisico e spirituale, perché sono buffoni per vocazione.
La differenza, rispetto ai benevoli clown circensi, è che questi pagliacci quotidiani non recitano, vivono come buffoni: usano grandi parole al posto dei fiori di carta, sfoggi di potere al posto dei capitomboli, biglietti da visita al posto delle smorfie e puerili minacce al posto di sonore pernacchie. E pensare che non bisogna nemmeno pagare il biglietto per assistere a un loro spettacolo ...
A parte queste piccole, inconsistenti differenze, anche loro, così come i clown della mia infanzia non del tutto dimenticata, mi fanno solo tanta, tanta pena.