mercoledì 13 luglio 2016

Dieci ore nel vento


Il piacere di dimenticare tutto.
Salpare con le vele spiegate nel silenzio del mare significa abbandonarsi, affidarsi a un orizzonte lontano, quella linea sottile che congiunge e separa due elementi essenziali, l’acqua e l’aria. 
In mezzo solo noi, materia, corpo, sangue, muscoli … minuscoli puntini che avanzano leggeri, cullati dalle onde che ci riportano all’abbraccio amniotico dell’essenza della vita.
Un abbraccio nell’abbraccio. Voglia di stringersi per fermare il tempo, per prolungare il più possibile quel lento navigare, dondolandosi al dolce sciabordio che lascia dietro di sé ricordi sbiaditi e pensieri sgualciti. Davanti invece i colori del cielo che si tuffano nel mare, mescolando come in una tavolozza magica tutti i blu, gli azzurri, i celesti che gli umani sensi, con i propri limiti, possono cogliere, amplificati dall’emozione di condividerli con chi ci sta accanto, senza bisogno di parole. Moltiplicati da quell’abbraccio spontaneo, fremente, incontenibile, i colori diventano arcobaleno e accompagnano quei due puntini cullati dalle onde verso l’orizzonte, l’irraggiungibile orizzonte, capace di trasformare ogni istante in eternità.
Il piacere di dimenticare tutto. Anche il tempo.

Salpare con le vele spiegate nel silenzio del mare. Dieci ore nel vento, un lungo abbraccio, la voglia di scoprirsi, il desiderio di sentirsi… di scambiarsi un segreto prezioso, custodito nel blu.

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