martedì 19 luglio 2016

Invisibile presenza


I luoghi sono come le persone. Unici, incomparabili, espressioni di un’anima che non trova in un’altra il suo eguale.
Anche quando è lo stesso mare a carezzare i profili di due terre, quella carezza d’azzurro non può uniformare il carattere di due manifestazioni di vita tanto diverse.
Così, i ricordi ancora caldi di una Sardegna puntualmente impeccabile con le sue vetrine di cobalto e pailettes si fanno tenui accanto alle emozioni ancora palpitanti di una Sicilia immancabilmente accogliente con il suo abbraccio di sole e di vento.
Un vento che, come il mare, parla due linguaggi diversi, anche a breve distanza.
E se quello impetuoso, bevuto sfrecciando veloce verso la bella Budelli…o quel che di essa resta … mi lascia una sensazione di compiuta sazietà, quello gentile, goduto sulle ali di vele leggere verso una Favignana sempre fedele a sé stessa mi infonde un profondo sentimento di continuità.
Qualcosa di familiare, di bello e di buono, qualcosa che manca e che tuttavia resta, contemporaneamente. Come avere afferrato al lazo un tesoro prezioso, tanto prezioso quanto inatteso, che non si vorrebbe lasciare scappare eppure che non si potrà mai possedere. E’ un vento tiepido questo che langue, un vento che come un filo invisibile allaccia momenti, sguardi, parole, pensieri, desideri...
Sarà forse il vento delle Egadi, così familiare, così bello, così buono... che con la sua gentile carezza resta un’invisibile presenza.

    

giovedì 14 luglio 2016

Il Vento delle Egadi


Poco lontano dalla Laguna dello Stagnone, il Circolo Velico di Marsala è punto di ritrovo per gli appassionati del mare, velisti professionisti e semplici turisti. Un’escursione in barca a vela verso le Isole Egadi è un’occasione imperdibile per vivere il mare nel silenzio del vento: un tuffo nelle acque turchesi di Favignana e magari una sosta alle deliziose isolette Marettimo e Levanzo lascerà un segno indelebile nel cuore, quasi a stringere una segreta complicità con il mare di Sicilia.
Ma se i luoghi sono unici e irripetibili per bellezza e sentimenti che suscitano, sono le persone a farli respirare rendendoli vivi e immortali. Persone speciali che, da incontri apparentemente casuali, finiscono per far parte della nostra vita, della nostra memoria e dei nostri pensieri.
Anche qui, al Circolo Velico, è facile incontrare persone speciali, che con la propria esperienza trasformano una anonima escursione in barca in una giornata indimenticabile, densa di emozioni decantate nel silenzio del vento. Il “Vento delle Egadi”! Non è solo la professionalità maturata in tanti anni di vita in mare ma soprattutto quella naturalezza, quella semplicità, quella spontaneità che i siciliani sanno comunicare, facendoti sentire parte del loro mondo, della loro terra, della loro vita... Facendoti sentire sempre un po’ lì, con loro, con Gaspare, Nicoló e Antonio, con le vele spiegate e il sorriso negli occhi.
Ci sono poi marsalesi che hanno fatto letteralmente la storia del mare. Come i fratelli Bonanno, maestri d’ascia, che da quattro generazioni si tramandano l’arte di costruire barche. Come non restare incantati davanti allo sguardo colmo di ricordi di Francesco Bonanno che da sotto il suo cappello largo di paglia racconta fiero la sua storia! Lui e i suoi fratelli intuirono la tecnica navale fenicia, conosciuta solo agli eredi di Nelson, e si dedicarono per anni alla costruzione di imbarcazioni a metà tra l’opera ingegneristica e l’opera d’arte. Perché la passione è questo che crea: l’arte. Brilla di orgoglio l’occhio di Francesco quando mostra la fotografia di una sua creazione, la “spira” di Archimede: la riproduzione in legno della spira elicoidale capace di travasare l’acqua del mare da una vasca all’altra, utilizzata qui per la lavorazione del sale. E ha proprio ragione di esserne fiero!


Così, trasportata in una manciata di minuti dal passato al presente della storia marsalese, ancora cullata dall'avvolgente dolcezza del mare, rimescolo sensazioni contrastanti: il piacere dell’incontro, la nostalgia della partenza e il desiderio di tornare presto a volare nel Vento delle Egadi.



mercoledì 13 luglio 2016

Dieci ore nel vento


Il piacere di dimenticare tutto.
Salpare con le vele spiegate nel silenzio del mare significa abbandonarsi, affidarsi a un orizzonte lontano, quella linea sottile che congiunge e separa due elementi essenziali, l’acqua e l’aria. 
In mezzo solo noi, materia, corpo, sangue, muscoli … minuscoli puntini che avanzano leggeri, cullati dalle onde che ci riportano all’abbraccio amniotico dell’essenza della vita.
Un abbraccio nell’abbraccio. Voglia di stringersi per fermare il tempo, per prolungare il più possibile quel lento navigare, dondolandosi al dolce sciabordio che lascia dietro di sé ricordi sbiaditi e pensieri sgualciti. Davanti invece i colori del cielo che si tuffano nel mare, mescolando come in una tavolozza magica tutti i blu, gli azzurri, i celesti che gli umani sensi, con i propri limiti, possono cogliere, amplificati dall’emozione di condividerli con chi ci sta accanto, senza bisogno di parole. Moltiplicati da quell’abbraccio spontaneo, fremente, incontenibile, i colori diventano arcobaleno e accompagnano quei due puntini cullati dalle onde verso l’orizzonte, l’irraggiungibile orizzonte, capace di trasformare ogni istante in eternità.
Il piacere di dimenticare tutto. Anche il tempo.

Salpare con le vele spiegate nel silenzio del mare. Dieci ore nel vento, un lungo abbraccio, la voglia di scoprirsi, il desiderio di sentirsi… di scambiarsi un segreto prezioso, custodito nel blu.