Ieri il
mio dolce Rocky ha avuto uno scontro battagliero con un gigante a quattro zampe
decisamente degno della sua mole. L'intruso, dal pelo bianco e dal muso truce,
s'è incautamente introdotto nel nostro giardino liberandosi in un guizzo dal
guinzaglio della giovane donna che lo accompagnava per strada.
La
guerra tra i due titani pelosi è scattata improvvisa ed è montata furiosa. Mai
avevo visto il mio mite Rocky così agguerrito, così aggressivo, così feroce, mai!
E posso parimenti immaginare l'altro povero cane altrettanto docile nella sua casalinga
quotidianità.
Non so
come sia miracolosamente finita ma dopo lunghi interminabili minuti di ringhiosa
lotta, i due hanno reciprocamente mollato la presa. Tanta paura, qualche ferita
e infine doppia razione di biscotti per Rocky, mentre il nemico s’allontanava
mesto insieme alla sua padrona altrettanto affranta e spaventata.
Lo
scontro poteva avere un esito ben grave, non oso pensarci. Tuttavia, ancora
scossa dallo spavento, un pensiero mi tormenta: trovo sia grottescamente
lampante la somiglianza tra noi umani e gli animali. Quante volte anche noi
perdiamo improvvisamente la ragione in virtù dell'istinto, in scatti repentini
che annebbiano la mente e scatenano un’energia incontrollabile!
In
questo caso, i due cani litigiosi seguivano solo la propria naturale vocazione:
Rocky difendeva il suo territorio, mentre il nemico difendeva se stesso e la sua
amata padrona.
Purtroppo,
invece, non sempre noi umani abbiamo delle motivazioni altrettanto vitali,
nobili e ineluttabili che giustifichino la nostra ignobile regressione animale.
Questo penso mentre guardando
negli occhi il mio Rocky mi pare di leggere nel suo sguardo un’espressione di pentimento,
di vergogna, quasi a chiedere scusa per quell’involontario scatto primitivo di
cui non sa farsi una ragione.