Sorsi di cultura, arte e sapori nel cuore delle Terre Sicane
per vivere le eccellenze della sicilianità
In particolare, quei territori verdeggianti che dalla
provincia di Agrigento s’affacciano con 10 chilometri di sinuose spiagge sul
Mar d’Africa rimandano proprio all’origine della civiltà umana, quando si
viveva con grato rispetto dei frutti di Madre Terra. Terre Sicane si chiamano, dalla popolazione anellenica di origine iberica
migrata qui intorno al XII secolo a.C., successivamente ellenizzata dai coloni
greci a partire dall’VIII secolo a.C.
In questa culla paradisiaca benedetta dal sole sorgono i comuni di
Menfi, Sciacca, Selinunte, Santa Margherita di Belìce, Montevago, Sambuca di
Sicilia e Contessa Entellina, che con la loro impronta storica danno un senso
compiuto al susseguirsi di verdi colline digradanti verso il Mare Africano. Viti,
ulivi, agrumi, fichi d’india e ortaggi si abbeverano di quella linfa vitale che
solo la mescolanza tra terra e mare sa creare, donando loro qualità uniche.
Questa particolare personalità climatica e morfologica delle Terre
Sicane, insieme ai trascorsi culturali, ne fa un luogo privilegiato non solo
per apprezzarne scenari e orizzonti ancora incontaminati ma anche per
assaporare un’enogastronomia d’eccellenza che rispecchia la varietà di una
tradizione coltivata con passione. Nei prodotti di queste Terre, infatti, c’è
tutto l’amore di chi le coltiva, le cura e le rispetta: c’è l’anima delle donne
e degli uomini che le custodiscono. Per questo si sente l’esigenza non solo di
far conoscere all’Italia e al mondo questo patrimonio paesaggistico, culturale
ed enogastronomico ma anche di tutelarlo, difendendo in particolare i prodotti
della terra garantendone l’identificazione.
In occasione della XIX edizione di Inycon
– il consueto evento dedicato a incontri culturali e degustazioni che ogni mese
di giugno coinvolge Menfi – è stata illustrata un’iniziativa che riguarda
proprio la tutela delle eccellenze made in Sicily. Alla presenza delle
maestranze della città, nella pittoresca cornice di Casa Planeta, è stato
ufficialmente presentato il marchio “Qualità Sicura Sicilia” un marchio
attribuito a tutti i prodotti che garantiscano l’origine territoriale e
osservino un disciplinare tale da poterli definire “siciliani” e di “qualità”.
Dietro questo simbolo reclama voce la vocazione della Sicilia, anzi dei
Siciliani, perché sono loro - i produttori - i primi artefici della qualità,
spesso poco valorizzati in questa frazione di mondo tanto ricca per
biodiversità quanto immeritatamente trascurata.
Manifestazioni come Inycon sono quindi un’occasione per parlare di
Sicilia e invitare la gente ad assaporare in prima persona la qualità di questo
territorio. Non solo vino, dunque. Wine tasting e degustazioni sotto le stelle,
cortili animati da musica, arte e sapori, convegni letterari che vantano
presenze illustri come quella recente di Marcello Sorgi e sfilate di moda sul
red carpet di Piazza Vittorio Emanuele III sono appuntamenti golosi, e al
contempo educativi, che richiamano l’attenzione di un pubblico sempre più
sensibile al bello e al buono. Appuntamenti che, una volta chiuso il sipario,
lasciano a chi ne fruisce il desiderio di approfondire la conoscenza di queste
Terre per toccarne l’anima e cogliere il segreto che le rende così
affascinanti.
Così, dopo una degustazione o una presentazione letteraria, viene
voglia d’incamminarsi attraverso quei meandri disseminati in secoli di storia,
ripercorrendone le vicende umane. Tra i comuni di Sciacca e Selinunte non
mancano le occasioni per emozionarsi e innamorarsi di un passato che tuttora si
esprime nell’arte. Ben note sono le ceramiche di Sciacca, le cui origini risalgono alla fine del 1200, ceramiche che ancora oggi vengono prodotte dai maestri
ceramisti, come la tradizione impone. Affascinante anche la lavorazione
del corallo, del quale alla fine dell’800 sono stati ritrovati tre giacimenti
fossili, con cui vengono cesellati preziosi gioielli.
Il Parco Archeologico di
Selinunte, invece, rappresenta un vero e proprio tesoro custodito in uno
scrigno già prezioso. Come creature immortali sopravvissute al tempo, i resti
di otto templi in stile dorico si ergono imponenti verso il cielo tra la brulla
terra spruzzata qua e là da agavi, ulivi e fichi d’india. Risplendono sulle
colline a ridosso del mare, naturale custode di questo museo all’aperto,
infondendo al paesaggio un’aura sacrale. All’interno del parco, che è il più
esteso d’Europa con i 18 ettari visitabili, è custodito il tempio di Demetra
Malophoros, con il suo antiquarium, mentre al Museo Comunale è ospitato lo
splendido Efebo Selinuntino. Si dice che sotto la superficie visibile altri tesori
aspettino pazientemente d’essere resuscitati e si spera che le autorità
competenti sappiano adeguatamente investire nella rivalutazione rispettosa e
lungimirante di una cultura dal valore incommensurabile.
Anche questa è una sfida della Sicilia: riuscire ad esaltare le proprie
ricchezze, non solo enogastronomiche, difendendone l’appartenenza per offrirle
al mondo senza tradirne l’identità. Ma non si può dimenticare che il comune
denominatore tra patrimonio artistico, paesaggistico e culinario è l’humus
umano: sono i Siciliani a fare la qualità della Sicilia, in ogni sua
declinazione. Per questo i ristoratori, gli albergatori, i cuochi e le guide
turistiche sono, insieme agli agricoltori e ai pescatori, l’altro volto della
ricchezza del territorio. Un volto fatto di passione, generosità e spirito di
sacrificio con cui, per vocazione, il siciliano affronta ogni giorno il proprio
lavoro. Una chiacchierata con queste persone straordinarie, una giornata
trascorsa in loro compagnia assaggiando sarde alla brace, cous cous e
sorseggiando un buon Grillo è già un ottimo motivo per visitare a Menfi e i
suoi dintorni. Un’esperienza indimenticabile che solo la Sicilia sa regalare.
I ristoranti aggiungono al piacere del palato quello dello sguardo:
immersi nel verde lussureggiante dei vigneti che si tuffano nel mare, o
accoccolati sul dorso delle colline all’ombra degli ulivi, oppure a pochi passi
dalle spiagge lambite dalle acque blu. Ai ristoranti più conosciuti, come La
Foresteria Planeta Estate (www.planetaestate.it), Da Vittorio (www.ristorantevittorio.it)
e Il Vigneto (www.ristoranteilvigneto.com), un tocco di originalità è offerto dalle
Cantine De Gregorio a Sciacca. Nata
attorno a una torre d’avvistamento del ‘400, la Cantina s’è trasformata in una
location dall’atmosfera raffinata ed elegante, che mescola il pregio della
storia con la genuinità dei sapori. Una cena qui è d’obbligo per gustare
insieme ai padroni di casa la vera sicilianità e, soprattutto, la qualità di
vini dall’impronta indelebile.
Altro appuntamento goloso è offerto dalla Cantina Agareno a Menfi, nata nel 1999, che ha saputo dare al vino
menfitano un ulteriore slancio grazie alla sinergia di una famiglia
armoniosamente dedicata al lavoro e alla valorizzazione del territorio.
Dove dormire
La Strada del Vino delle Terre Sicane offre resort e agriturismi per
tutte le esigenze, dove il primo biglietto da visita è l’accoglienza dei
padroni di casa. A “Casa”, è proprio così che ci si sente quando si è ospiti
qui e senza nulla togliere alle numerose possibilità di soggiorno che Menfi e i
suoi dintorni offrono, Casa Mirabile
è tra le più piacevoli. Antico
Baglio immerso tra gli ulivi, edificato nel 1800 e destinato in origine alla
lavorazione del vino, Casa Mirabile è un Relais di 11 camere finemente
ristrutturato grazie alla passione di Fabiola e Lillo Barbera che hanno
riportato questo luogo a nuovo risveglio. Casa Mirabile, infatti, era un’Antica
Riserva del XVII secolo, proprietà di un ricco nobiluomo agrigentino che la
volle regalare alla sua adorata in segno d’amore. Scelse quella casa in collina
affinché ella ogni mattina potesse svegliarsi guardando il mare protetta dalla
calura sicula. Dal fascino del passato, alla seduzione del presente: oggi Casa
Mirabile è più graziosa che mai. La sua cucina è una vera tentazione, condita
di semplicità e genuinità, perché qui tutto viene direttamente dal mare e dalla
terra tutt’attorno. Dalla prima colazione alla cena, Lillo coccola gli ospiti
con il suo sorriso e con proposte fuori del comune, in un crescendo di
piacevoli attentati alla gola cui è impossibile non cedere.