domenica 9 marzo 2014

Le stagioni dell'Anima



Evidentemente i panorami esteriori, quelli che cerco, sono lo specchio di quelli interiori. Un po’ come le letture in cui amo immergermi.
Fino a poco tempo fa anelavo l’Africa, con i suoi immensi deserti, i suoi profondi silenzi e i suoi struggenti ossimori.  Non l’ho dimenticata, è sempre dentro di me perché mi ha plasmato come il vento fa con le dune, sempre uguali eppure sempre diverse. Tuttavia, oggi ho fame di fresca effervescenza, di musica dimenticata, di colori sgargianti, di ebbra leggerezza…sì, di America. 
E allo stesso modo, ho riposto nel cassetto i mentalismi ombrosi di Dostoevskji e Jung per riscoprire la vibrante sensualità di Henry Miller e Anais Nin, anzi… vorrei dimenticare un po’ i libri di cui mi sono a lungo nutrita isolandomi in me stessa, per pensare meno e ridere di più. Voglio correre fuori, all’aria aperta, col naso all’insù e mordere la vita, bere il sole, mangiare le stelle!
Sarà la primavera, chissà…forse anche le stagioni dettate dalla ciclicità del tempo non sono altro che un riflesso dei panorami interiori, delle stagioni dell'Anima.
E allora, adesso, voglio fare come le piante, ricoprirmi di foglie, di profumati fiori, di golosi frutti … e ricominciare a vivere, sperando che l’inverno non torni mai più!