Il Tempo è un maledetto scherzo.
Un’illusione, un capriccio, una trappola vischiosa che ti
cattura, risucchiandoti e sputandoti fuori da te stesso con la velocità di un
proiettile o la lentezza di una piuma.
Chi stabilisce la durata di un momento importante? L’intensità
di un’emozione? La profondità di un sentimento?
L’inesorabile scorrere delle ore non sempre corrisponde allo
scorrere del tempo interiore. I momenti di passione dilatano lo spazio, si
espandono nel cervello, si gonfiano nell’animo…penetrano nella pelle che si fa
crema, vulnerabile al sospiro più lieve, permeabile al brivido più impalpabile.
E così, le vittime privilegiate d’innocenti trasgressioni
condivise, chiuse dentro una cornice di poche ore, percepiscono il mondo esterno
come un punto minuscolo, un evanescente ricordo, catapultato lontano nel tempo
e nello spazio.
Dentro la cornice, invece, l’eternità dell’attimo. Un
rincorrere infinito di istanti, tessuti di sguardi, di desideri, di seduzioni,
di carezze, di baci…di silenzi. Fino al delirio dell’estasi, anelato, sofferto,
conquistato.
E quando tutto è sottosopra e pare essere sul punto di tracollare
scaraventandoti senza fiato in un vertiginoso pozzo di languore, ecco una voce che lentamente
sale e rimbalza dall’utero al cervello, come una frusta di seta. Mai più il
silenzio dopo quella voce ma un’eterna eco che ti possiede, che rompe le
regole, che lacera la cornice e scivola dentro, mescolando definitivamente eternità
e caducità.
“pelle di luna,
fianchi di miele”, sussurra danzando sottopelle, al ritmo del cuore.
Allora, se il Tempo è un maledetto scherzo, giochi pure con
i suoi capricci. Tanto può bastare un attimo per fermare le ore. E cancellare
per sempre la parola “fine”.