giovedì 30 gennaio 2014

Amenità



Quando si sta poco bene, capita di sprofondare in una sottile soglia al limite della coscienza in cui il malessere si confonde col benessere. 
E’ quando, per esempio, si soffre di una lieve influenza, in cui pochi gradi di temperatura in più non portano con sé solo la febbre ma anche ricordi, immagini e parole lontane.
Un pianto di una bambina per il mal di pancia, il sapore di uno sciroppo troppo zuccherino, la mano della mamma sulla fronte calda, l’imbarazzo di un padre timoroso della propria impotenza, lo sguardo benevolo di chi ci ha voluto bene e che, come per magia, tutt’a un tratto ritorna a confortarci in questo languido indolenzimento del corpo. 
Ecco, quando si sta così, 'poco' bene, si torna bambini, con la naturale necessità di crogiolarsi in un ideale guscio uterino forse mai dimenticato, caldo e protettivo. Si assapora tutta la preziosità della casa e della famiglia, troppo spesso date per scontate nel frettoloso via vai quotidiano. E vien voglia di dir grazie.
Dovremmo ricordarcene anche quando si sta 'tanto' bene, quando la febbre passa e il languore svanisce ... perché i ricordi, le immagini e le parole buone restano. Anche quando si cresce.  

DALLA SICILIA CON AMORE: LE ARANCE NAVEL E VANIGLIA DI PAOLO GANDUSCIO




I mesi di febbraio e marzo, si sa, sono tanto colmi di attese per l’anelato arrivo della primavera, quanto carichi di malanni. Un po’ per gli strascichi influenzali dell’inverno e un po’ per i repentini sbalzi di temperatura di un clima che si prende gioco delle stagioni.
E allora perché non sfidare la natura ricorrendo alla natura stessa? Sfruttare i prodotti della terra per mantenersi in salute non è solo possibile ma piacevole. Un rimedio certo viene da un frutto solare come il nostro Paese: le arance, fonti preziose di vitamina C ma anche di quel benessere che sfugge alla chimica ed emana piuttosto dal colore e dal profumo.
Basta tagliare a metà un’arancia di Paolo Ganduscio, appassionato ed esperto produttore di Ribera, in provincia di Agrigento, per intuire tutto il bello e il buono di questi frutti straordinari. In questa zona benedetta dal clima, le piante d'arancio Navel sono dette Brasiliane, poiché pare siano giunte in Sicilia direttamente dal Brasile. L’Azienda della Famiglia Ganduscio, al fine di rendere questo prodotto a norma di legge, ha costruito nel cuore della propria tenuta uno stabilimento idoneo alla lavorazione delle arance, dall’inizio alla fine della filiera. Eppure, quando un prodotto è così buono, c’è sempre qualche segreto oltre alla tecnica, al rigore e all’esperienza. E basta ascoltare le parole di Paolo per rendersi conto che questo segreto è l’amore: “Quella per le arance è una delle vere, grandi passioni della mia vita. Amo i momenti passati in mezzo alle mie piante, a godermi il profumo delle zagare e lo spettacolo dei rami pieni di frutti. La mia è un'azienda di famiglia, dieci ettari di agrumeti e le arance che coltiviamo sono delle due qualità Washington Navel e Vaniglia. La Washington Navel è conosciuta da tutti, ricca di sapori e profumi che la rendono del tutto particolare; ma la vera rarità di cui sono particolarmente orgoglioso e l'altra: l'Arancia Vaniglia.”
E ha ragione d’esserne orgoglioso. Nel nome di questi frutti sono racchiuse le qualità organolettiche ma anche una caratteristica forse meno poetica eppure altrettanto importante: la totale assenza di acidità (oltre che di semi) che li rende tollerabili anche da chi soffre di disturbi della mucosa gastrica.
Oltre la salute, la bontà: da qualche anno Paolo Ganduscio si è messo in gioco anche in un altro campo, quello della cucina, sfruttando l'arancia con fantasia. E ha vinto, visto che ormai propone menù completi, dall'antipasto al dessert, tutti a base di arance. Particolarmente degni di nota (grazie al bassissimo grado di acidità, all'assenza di semi e al retrogusto furttato) sono i piatti a base di pesce e crostacei: pesce spada, gamberi, salmone e scampi ... Non resta che assaggiarli!