È quasi tempo di ripartire.
E con mia grande sorpresa non mi dispiace del tutto dover tornare a casa. Pare quasi che questo cielo, questo mare, questo vento siano un sublime artificio di una mano invisibile che abbia voluto ingannare la normalità rivestendola con un dipinto a dir poco perfetto.
Ecco, è tutto troppo perfetto qui per essere vero.
Mi manca la mia scompigliata quotidianità. Alzarmi all'alba assonnata non per salutare il sole che sbadiglia ma perché il lago in silenzio mi chiama. Mi mancano gli svassi, arrivederci cormorani! Mi manca camminare per la mia città, quella che amo, e sbrigare le necessarie faccende con il solito sorriso nel cuore. Mi manca Condividere momenti normali con le persone di sempre con rinnovata eccitazione.
Ecco, forse dopo tutto non è tutto perfetto qui.
C'è una differenza sostanziale tra questo ritratto del paradiso in Terra e la mia semplice casa lacustre. L'atmosfera che la gente crea. Qui a stento ci si saluta, anche quando i visi si ripetono e si ricalcano e si rincorrono e alla fine si conoscono ... Sembra che qui le persone siano gelose l'una dell'altra e che ognuno vanti un proprio possesso su questo luogo, sia un fazzoletto di sabbia, sia un posto al sole, sia un tuffo di mare. Gelose che questa conquista territoriale possa essere portata via dal nuovo guerriero appena sbarcato.
A casa, invece, il lago, si sa, è di tutti e non suscita invidie: ci si saluta quando si passeggia lungo i sentieri che lo abbracciano e ci si compiace in un tacito sorriso della bellezza di una Natura che non appartiene a qualcuno ma si condivide con spontanea gioia.
A casa sento il rispetto per lo spazio, per l'ambiente e per il reciproco vivere.
E questo mi pare davvero perfetto!