Il
grande Matisse, quando si trovava con il pennello in mano di fronte alla tela
bianca, con ispirata solennità era solito dire:
“Sono guidato da un’idea
che afferro solo mentre cresce con il quadro.”
Ora,
non somiglia all’opera di un grande artista, l’Amore?
Anche
una storia d’amore, dopo tutto, in origine è non è che una tela bianca. Una
tela nuda, spoglia, senza cornice né orizzonte, che, con pazienza, passione e perseveranza, diventa dapprima
bozza, poi schizzo, in seguito progetto, fino a crescere pennellata dopo
pennellata, con i colori, le forme e le prospettive che i due artisti, gli
Innamorati, concertano all’unisono, in un’improvvisazione dei sensi unica e
inimitabile.
Come
nell’arte, quindi, anche nell’Amore, non bastano la tecnica e il talento degli
autori. Occorre un ingrediente fondamentale: la fantasia, tanta, tanta
fantasia!
Allora,
è possibile sperare di creare insieme un’opera d’arte traboccante di colori,
proprio come una delle più belle tele di Matisse, intitolata “La gioia di vivere”.
Perché
la gioia di vivere è gioia d’amare e una vita senza Amore sarebbe una vita
senza colore.
Henry Matisse fu il pittore delle "linee essenziali, della luce e del colore".
RispondiEliminaLa prosa di Paola Cerana è "matissiana", concetti che toccano l'essenza dei pensieri e poi luci e colori della natura.
Beh, a seconda di quello che leggo mi capita di sentirmi Proustiana, Milleriana, Simenoniana ...ma non mi era mai capitato di sentirmi dare della "matissiana" per quel che scrivo! Bello, grazie Roberto!
RispondiElimina