Ci sono giornate in cui le preoccupazioni sembrano fare a
gara per arrivare prime al traguardo, quello della sopportazione.
Eppure, anche così, con la fronte corrugata da solchi già
scolpiti e la mente ingombra di crucci esasperati, ecco che sempre, all’ultimo scatto della corsa verso
l’angoscia, spunta qualcosa d’inatteso a vincere su tutto.
Un sogno!
Sarà incoscienza, sarà ingenuità, sarà quel sottofondo
fanciullesco sopravvissuto intatto nonostante gli anni, sarà l’esser poco
legata a radici che non sento e rapita da ali che m’invento, non lo so… ma so
che puntuale, come risucchiata dentro un quadro di Chagall, trovo sempre un
magico appiglio a un sogno colorato, gioioso, che mi trasmette energia, eccitazione,
passione e tanta voglia di volare per raggiungerlo, nonostante le intemperie
reali e umorali.
Se poi non lo raggiungerò pazienza, sognare è un esorcismo che porta alla rinascita! Un sogno è un’opera d’arte
e basta a se stesso, tutt’al più sarà un’opera d’arte incompiuta, resa ancor più seducente dalle sue infinite evoluzioni e possibili soluzioni. Sarà tuttavia sempre sufficiente per andare oltre l’inutile autocompatimento, le lagnanze per
la propria impotenza e le recriminazioni per le ingiustizie esterne.
Tanto prima o poi le preoccupazioni, grandi e piccole,
saranno sempre lì, a turno, a bussare alla mente per irrompere nella quiete
interiore coltivata con amore. Quindi, tanto vale lasciarsi andare, chiudere gli occhi, spalancare le ali e sognare.
Venite,
venite pure grigie preoccupazioni … io ho il mio sogno colorato che mi difende
ed è più forte di voi tutte messe insieme. Perché lui viene dal volere del mio Cuore!
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