Gusto l’alba nel dormiveglia.
Cullata dal manto soffice dei sogni ancora caldi, mi
stiracchio verso i primi pensieri del mattino.
Non so bene se appartengo ancora alla beatitudine dell’incoscienza
onirica o se quel barlume di ragione che piano piano s’accende in testa già mi
ruba all’illusione d’innocenza.
So solo che è tranquillizzante questa sospensione.
E’ come
essere immersi in una vasca d’acqua tiepida, la stessa temperatura dentro e
fuori, nel cuore e sulla pelle, senza più contorni, senza più confini tra il
mondo interiore e quello esteriore. Come un feto dentro il bozzolo liquido del grembo materno.
Nemmeno il tempo di scrivere queste poche righe che già se n’è
andata.
L’alba s’è fatta mattino.
E io, come ogni giorno, rinasco.
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