E' un filo invisibile quello che tesse le nostre vite.
Cuce una rete di serendipici incontri, che possono talvolta nascere anche da un
libro.
Leggendo “Il
satiro e la luna blu” (Moretti & Vitali) è facile entrare in magico contatto con l’autrice. Carla Stroppa - psicoanalista junghiana,
autrice di numerosi saggi e del libro “La
luce oltre la porta” - utilizza un linguaggio dell’anima, poetico e lunare,
che corteggia quel sentiero mito-logico caro ai poeti e ai fanciulli. Con passione e sorveglianza, approfondisce
il tema dell’analisi e della relazione transferale, quell’alchemico rapporto
che intreccia analista e paziente in un reciproco contagio psichico. Il lettore
è preso per mano e accompagnato dietro le quinte della psiche, per scoprire il
meraviglioso teatro dell’Anima fatto di sogni, di miti e di archetipi.
Il libro è dedicato ad Alma, una giovane donna, che al
contempo rappresenta la condizione esistenziale di tutte le donne alla ricerca
di se stesse. “Sto male, sto molto male
dottoressa ma non so da che parte cominciare, non so come parlarne.” Così, con
gli occhi colmi, Alma bussa alla porta della speranza. Senza orizzonti, si
presenta piena di sogni che echeggiano un vissuto costellato di vuoti e
delusioni. Orfana di affetti autentici e di specchi fedeli in cui ritrovarsi,
Alma è tuttavia una donna intelligente, lirica, dal cuore immaginativo. Sarà
proprio il suo cuore visionario a permetterle di rinascere come donna e come
artista, grazie all’aiuto dell’amore e del rigore transferale.
Non potrebbe, dunque, essere ognuno di noi, Alma?
Tutti abbiamo un’Anima e in ognuna zampilla qualche goccia di lirismo, magari
celato per timidezza o incredulità, eppure c’è ed è linfa vitale. Individuare
il proprio posto nella scena del mondo può diventare il problema di tutta un’esistenza,
soprattutto oggi, in cui oltre ad essere spesso orfani d’affetti lo si è anche
di ideali e di obiettivi. L’analisi serve anche a questo. Il problema è che l’Anima sorge sempre dietro l’Ombra e per
incontrarla occorre varcare quella soglia oscura e spingersi sino al punto in
cui essa lascia trasparire una luce inedita. Occorre affrontare il Satiro,
il briccone malandrino, non per scacciarlo ma per conoscerlo e sposarlo. Carla
Stroppa ci invita a guardare negli occhi il Satiro senza vacillare, per
avvicinarci alla Luna. Luna che è blu, il
colore che separa il nero della depressione dal bianco della rinascita,
come scrive Hillman. Per ciascuno, il percorso coincide con la riscoperta degli
dei e delle dee di cui è figlio. Non ci
si può trasformare in qualcuno che non si è. Si può, tuttavia, diventare se,
aprendosi alla visione della Luce oltre la porta chiusa dell’Io meramente
razionale. Solo attraverso questa ricomposizione psichica, l’Anima
personale può trascendere se stessa per ricongiungersi all’Anima mundi, quella dimensione grandiosa che restituisce a ognuno
il proprio spazio nel mondo.
Leggendo Il Satiro e la Luna blu, entrerete in un mondo magico ma reale. Non
abbiate timore di scivolare dentro voi stessi. Affrontate con candido stupore questo viaggio solitario per
scoprire quant’è veritiero il linguaggio dei sogni. E non sorprendetevi se
sentirete d’un tratto una voce nel cuore: potrebbe essere il fanciullo che c’è
in voi, da tempo addormentato nei silenziosi abissi della vostra Anima.
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