Storia e leggende, cultura e mondanità nella città più cosmopolita
dello Yorkshire
Se è merito del mitico Harry
Potter aver reso celebre lo Yorkshire con le sue campagne profumate di lavanda
e fiorite di misteri, sono i secoli di storia a rendere York una delle città
più affascinanti d’Inghilterra. Crocevia culturale e artistico, York –
raggiungibile dagli aeroporti di Manchester e Leeds - è emblema della
convivenza armoniosa tra passato e presente. Un gioiello architettonico e
urbanistico in cui le conquiste degli antichi condottieri si sposano con quelle
dei moderni conquistatori: i giovani studenti che ogni anno approdano qui da
ogni parte del mondo per frequentare le tante scuole della città, rinomate per
rigore ed eccellenza.
Gocce di storia
I Romani la chiamavano Eboracum, i Sassoni Eoforwick e i Vichinghi Jorvik.
Tre popoli che si succedettero facendo di York il più potente quartier generale
del Nord. Per secoli la città restò la seconda più importante d’Inghilterra,
dopo Londra, quale porto fluviale prosperoso e appetibile da commercianti e
conquistatori. L’irruente invasione vichinga avvenne circa 450 anni dopo il
ritiro delle truppe romane, la cui impronta resta viva nell’atmosfera dell’intera
città, in un fascinoso intreccio tra sacro e profano. Con l’arrivo di Guglielmo
il Conquistatore nel 1068 e l’edificazione della prima chiesa normanna, York
restò per tutto il Medioevo la città più florida dell’Inghilterra
settentrionale, grazie al fiume Ouse che favorì il commercio e il diffuso
benessere economico. Molti edifici medievali e tudoriani sopravvissero alla
Riforma e alla Guerra Civile e quando nel XVIII secolo York perse il predominio
assoluto di città portuale, acquistò importanza come centro commerciale e
culturale. Nel XIX secolo, con l’avvento della ferrovia e delle fabbriche di
cioccolato – Terry’s e Rowntree – York risorse con nuovo vigore e oggi il suo
fascino seduce chiunque, raccontando non solo le prodezze di una città ma
dell’intera Inghilterra. Per questo il turismo che interessa York non corrompe
la sua anima ma, al contrario, asseconda e alimenta il fervore culturale che la
contraddistingue.
Nel cuore della città
I cinque chilometri di mura
circolari, interamente percorribili, furono costruiti dai Romani e cingono York
come un simbolico abbraccio, quasi a voler proteggere il suo cuore antico dalla
veste più moderna. All’interno, York Minster – la Cattedrale gotica edificata a
più riprese dal 627 e pensata per sfidare quella di Canterbury – domina la
città con le facciate in pallido calcare, le cui guglie sembrano matite
appuntite che scrivono in cielo del tempo che fu. Accanto alla Cattedrale e
alla Cappella di St. Michael, la statua di Costantino, assorto nella sua tunica
purpurea con la spada in mano, pare sorvegliare il passaggio dei viandanti di
fronte alla famosa Colonna romana. Fu proprio qui che Costantino divenne il
primo Imperatore cristiano, facendo della Cristianità la religione ufficiale
dell’Europa occidentale. La denominazione di York Minster, infatti, è
“Cattedrale della Chiesa metropolita di San Pietro di York”, a indicare il suo
ruolo nell’insegnamento della fede cristiana.
Camminando per York si ha la
sensazione di esplorare lo scorrere del tempo, perché è la cultura il filo
rosso che tesse la trama della città. Stonegate e Petergate, le due strade più
mondane, scorrono esattamente dove nacquero 2000 anni fa, quando si chiamavano
Via Praetoria e Via Principalis. Molti nomi di strade e piazze derivano
dall’etimologia vichinga oppure evocano i personaggi che hanno animato la
città. St.Helen’s Square, ad esempio, è la piazza dedicata a Sant’Elena, madre
di Costantino, e ospita anche una chiesa eretta in suo onore.
Oltrepassando Bootham Bar – la
più antica delle quattro porte delle mura – si raggiunge in pochi minuti
Coppergate, una delle principali aree per gli acquisti la cui superficie
nasconde un passato glorioso: è qui infatti che fu fondato il centro di Jorvik,
1100 anni fa. Tra vicoli, piazze e snickelways
(strettoie) York si rivela ai visitatori in tutto il suo misterioso fascino: da
Stonegate al mastio di Clifford’s Tower, da King’s Square a Swingate, da Coffe
Yard agli Shambles. Quest’ultimo quartiere è particolarmente seducente: il
termine “shambles” significa
“disordine totale” e deriva dalla denominazione antica di mattatoio. Qui,
infatti, sorgevano le botteghe dei macellai e sono tuttora visibili i canaletti
che consentivano al sangue degli animali appesi di scorrere via lungo la
carreggiata. Anche gli scaffali in legno (shammels)
sui quali veniva esposta la carne macellata sono integri. Tuttavia,
passeggiando per gli Shambles si ha una sensazione surreale anziché truce: le
case sono irregolarmente inclinate e appoggiate leggermente l’una sull’altra,
come a sostenersi contro l’inclemenza del tempo. Colori pastello e linee
morbide infondono la sensazione di trovarsi nella favola di Hansel e Gretel,
dove ogni mattonella sembra fatta di panna, zucchero e cioccolato. Cibo vero si
trova invece accanto agli Shambles, nel Gate Market, il mercato della città,
traboccante ogni giorno di frutta, ortaggi, carni, pesci e dolci.
Un susseguirsi di Musei e Parchi
completa il panorama culturale di York che può arricchirsi con una piacevole
gita in barca lungo il fiume Ouse.
Curry, zenzero e cioccolato
Quando visiterete York munitevi
di buon appetito e scordatevi i soliti fish
and chips britannici. Le tentazioni squisitamente locali non mancano: dal
Yorkshire pudding alle personalised pork
pie (torte salate al maiale personalizzate), dalla Cheese cake al
cioccolato alla menta. Tuttavia, York ingolosisce soprattutto per la
straordinaria scelta di sapori multietnici, tanto che risulta difficile decidere tra ristoranti
indiani o giapponesi, malesiani o cinesi, spagnoli o turchi o, perché no,
italiani. La cucina indiana, in particolare, vanta una tradizione antica che si
respira camminando per i vicoli di Swingate profumati di curry e speziati di
zenzero. Divertente è il contrasto aromatico emanato dai vapori di kebab e
bacon and eggs, dagli effluvi di the e tisane, o dai dolciumi minacciosamente
burrosi. Anche vegetariani e vegani troveranno bistro dedicati a loro. Mentre
per gli amanti della dolcezza, imperdibili sono due appuntamenti: da “Betty’s”
in St.Helen’s Square, storica pasticceria in stile art decò nota in tutto il
mondo, e da “York’s Chocolate Story” in King’s Square, dove il cioccolato si fa
opera d’arte. “Caffè Nero” offre invece, in più punti della città, l’unico
caffè espresso degno di questo nome. E per smaltire i chili in eccesso, nessun
problema: il cuore di York è circondato da parchi e giardini in cui è possibile
dedicarsi a jogging e stretching immersi nella quiete.
Anche le notti a York sono una
piacevole sorpresa, ravvivate da musica live nei numerosi pubs disseminati
negli snickelways. Vale la pena quindi soggiornare in uno dei tanti economici
Bed & Breakfast o Guest House, anziché nei costosi Hotel, per risparmiare
un po’senza rinunciare all’accoglienza e vivere pienamente tutta la vitalità
della città.
Curiosità … fantasmagoriche
Dig: Il York Archeological Trust nel 2006 ha aperto un centro
archeologico per turisti, nei pressi della Chiesa di San Salvatore. Qui i
visitatori possono munirsi di cazzuola e contribuire a scavare (dig) per scoprire sotto lo strato
superficiale della terra altri strati di storia e misteri.
Whip-Ma-Whop-Ma-Gate: E’ il nome della strada più breve di York,
stretta tra Pavement e Stonebow ed è anche il luogo in cui le persone nel
Medioevo venivano fustigate pubblicamente, almeno così la leggenda vuole. La
provenienza del nome è assai incerta ma la traduzione significa pressappoco
questo: E la chiamereste strada, questa?
York Dungeon: Nella York medievale se non si rigava dritto si
rischiavano efferate torture fino alla morte. Nelle segrete di Clifford Street
sono ancora esposti strumenti per marchiare, ustionare, decapitare e annegare
persone ritenute colpevoli di reati anche minimi e involontari.
Printer’s devil: La strada di Stonegate era in origine rinomata per
le sue tipografie e librerie. Sotto le grondaie del n.33, oggi appare
accovacciato un diavoletto rosso a ricordare l’epoca in cui la composizione a
caldo per la stampa veniva eseguita da ragazzini chiamati ‘devils’, diavoli appunto.
Haunted: Ovvero, ‘abitata dai fantasmi’. York ha anche la fama
d’essere una delle città inglesi più infestate dai fantasmi. Chi avesse il
desiderio di togliersi ogni dubbio, può seguire uno dei tour guidati dai Ghosts Hunts (cacciatori di fantasmi),
oppure avventurarsi in un face-to-face da brivido col fantasma che si dice
abiti il n. 35 di Stonegate.
Le oche di York: Sulle acque e sulle sponde del fiume Ouse abitano
frotte di oche che con i loro buffi richiami scompigliano la quiete della
città. Non è raro imbattersi in intere famiglie di pennuti anche sulle strade
che portano alla Clifford’s Tower, incuranti del traffico e della gente, quasi
fossero loro in realtà i sovrani di York.
Infine, una personale
considerazione: che a York il passato faccia rima con il presente è evidente
non solo nel profilo urbanistico ma anche in quello umano della città. York,
infatti, è tanto giovane per via dei numerosissimi studenti, quanto longeva per
via di un tenore di vita eccellente e fa piacere veder circolare, accanto a
giovani ciclisti, anche molti anziani a bordo di mini moto elettriche, animati
da un’invidiabile ridente vitalità.
Anche questo fa di York una città
accogliente, dove non si mescolano solo i confini etnici e culturali ma anche quelli
anagrafici e sociali.
Che sia un’altra delle magie di
Harry Potter … ?
(Su Mete d'Italia e del Mondo)
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