L’Azienda Vitivinicola, nata nel cuore storico di
Roma dalla passione della famiglia Santarelli, sposa tradizione, ricerca e
sperimentazione
Valerio Grancoris – Un intuito tramandatosi
da padre in figlio e una passione che si è conservata negli anni. Un “fil rouge”
che continua a tessere una storia, quella di Casale del Giglio, che ha
il merito di aver individuato e sviluppato le potenzialità dell’Agro Pontino e
che proprio quest’anno celebra i cento Anni dalla fondazione della “Ditta
Berardino Santarelli & Figli” (1914-2014), nel nome del capostipite
che ha dato origine a tutto. Un anno emblematico quindi il 2014, che sta
vedendo susseguirsi conferme e riconoscimenti per il costante sviluppo sul
territorio, iniziato tanto tempo fa, nell’ottica di un miglioramento continuo. Era
il 5 marzo 1914 quando Berardino lasciava la nativa Capricchia, per raggiungere
Roma e aprire il primo “Vini & Olii” in Piazza Capranica 99, vicino al
Pantheon. Con il passare degli anni, la Ditta si sviluppa, inaugurando, in
diverse zone della città, altri 11 “Negozi di vendita”.
Nel 1955 Dino Santarelli fonda a Roma la “Santarelli
S.p.A.”, dedicandosi all’imbottigliamento, alla vendita e all’esportazione dei
vini tipici del Lazio. E nel 1967 nasce Casale del Giglio a Le Ferriere, in provincia
di Latina, non lontano dall’antica città di Satricum. Dal 1985, seguendo
le orme paterne, Antonio Santarelli ha portato avanti un progetto di ricerca su
più fronti, concretizzatosi nella produzione di vini di rilevante qualità,
sempre più considerati e apprezzati, anche a livello internazionale, grazie
alle sperimentazioni realizzate su quasi 60 varietà di vitigni diversi, in
collaborazione con l’enologo Paolo Tiefenthaler, trentino doc, che dal 1988
è il loro tecnico. Esempio significativo di ricerca è il “Faro
della Guardia – Biancolella di Ponza” una novità assoluta nell’ambito della
selezionata gamma dei Vini dell’Azienda. Casale del Giglio ha sviluppato a
Ponza un impegnativo progetto che ha permesso di riscoprire e valorizzare l’antico
vitigno autoctono, la Biancolella, varietà originaria di Ischia, importata
nella metà del ‘700 ai tempi del Regno di Napoli sotto i Borbone.
La coltivazione nel Lazio è autorizzata
unicamente sulle Isole Ponziane. Dette uve nascono lungo un piccolo altipiano,
chiamato “Piano degli Scotti” al di sopra del quale si erge il Faro della
Guardia, edificio storico risalente all’800, annoverato tra i 19 ‘Luoghi del
Cuore’ scelti dal FAI in base al censimento fatto dagli Italiani, quindi
patrimonio della collettività per il valore storico culturale e per l’elevato
interesse paesaggistico. Accanto al vino, Antonio Santarelli da anni
asseconda la sua altra grande passione per l’arte e per l’archeologia. Nei
dieci anni di ricerche e scavi (2003 – 2013) nei terreni dell’Azienda Casale
del Giglio è stata portata alla luce la “Via Sacra” (risalente alla fine del VI
sec. a.C.) accesso dell’antica città di Satricum verso il mare, dove sull’Acropoli
si trovava il Tempio dedicato alla dea dell’Aurora Mater Matuta. L’Azienda, ha
sostenuto in tutti questi anni gli oneri degli scavi, dando un rilevante
contributo al recupero di parti della città preromana ritenuta perduta. Il “Progetto
archeologico di Satricum”, iniziato da oltre trentacinque anni dall’Università
di Amsterdam, sotto la direzione della Prof.ssa Marijke Gnade, in
collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, e il
Comune di Latina, ha così potuto portare alla luce importanti testimonianze
dell’epoca. Tutti i reperti più interessanti sono esposti nell’Istituendo Museo
di Satricum, inaugurato lo scorso giugno presso la Vecchia Fonderia di Le
Ferriere, a pochi minuti da Casale del Giglio, dove è stata organizzata la
mostra “Satricum. Scavi e reperti archeologici”.
Ma il sostegno diretto dell’arte e della cultura
nel mondo assume anche altre forme. Una partnership importante tra arte e
imprenditoria, tra Cultura ed Eccellenza made in Italy che continua ad
evolversi. Già sponsor ufficiale delle Biennali di Venezia 2013-2014, oggi
Casale del Giglio ha unito il suo brand alla Maretti Editore, la casa editrice
organizzatrice di eventi di respiro internazionale. E proprio a tal proposito,
in occasione del Maretti Award, nell’ambito del Progetto “Culture made in Cuba”
che si svolgerà dal 24 al 30 novembre, l’Azienda Vitivinicola sarà tra i
diretti patrocinatori della Settimana della Cultura Italiana a L’Avana,
presenziando con la degustazione diretta dei suoi vini il territorio caraibico,
decisamente ricettivo e in crescita nel settore vinicolo. Ad oggi, l’Azienda
possiede 160 ettari di vigneto riconvertiti, e diverse sono le nuove varietà
introdotte, tutte caratterizzate dall’interazione qualitativa “Vitigno-Territorio”.
L’attuale produzione della Casale del Giglio offre una gamma di 20 prodotti da
monovitigni e da assemblaggi (bianchi, rossi, un rosato, una Vendemmia Tardiva,
tre grappe e un olio). Ragguardevoli risultati sono stati raggiunti, dalle uve
rosse Syrah e Petit Verdot, dalle bianche Sauvignon, Chardonnay ed ancora con
il Viognier e il Petit Manseng.
Info: www.casaledelgiglio.it
(da Mete d'Italia e del Mondo)
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