Di Gaspare Signorelli e Paola Cerana
Pantelleria
Il
cappero è il re degli arbusti spontanei.
Diffuso
da tempo immemorabile nel microcosmo mediterraneo - è menzionato persino nella Bibbia - è sovrano del paesaggio di
isole magiche, come Pantelleria, Salina, Ustica e Favignana. Con i suoi vistosi
fiori bianchi e rosa screziati di viola è considerato l'orchidea delle isole e
la sua bellezza naturale sbocciata dalla terra fa da contraltare alle sfumature
del cielo, leccato di tenue rosa all’alba e di rosso acceso al tramonto. E’ una
pianta perenne sfrangiata in numerosi fusti, con foglie alterne e ovali molto
arrotondate, di colore verde scuro altezza media di 30-50 cm. La pianta di
cappero è un miracolo della natura, caparbia, tenace, coraggiosa oltre ogni
limite. Oltre a crescere in posti impervi come dirupi e costoni, viene domata
dall’appassionata mano dell’uomo: a Pantelleria è coltivata con una produzione
di circa 1.500 ql. e a Salina con una produzione di circa 1.000 ql.
L'impianto
di un cappereto varia da isola a isola. A Pantelleria si utilizzano i semi da
interrare nelle buche dell'appezzamento che darà piante diverse l’una
dall’altra, mentre a Salina l'impianto viene fatto con talee radicate
(barbatelle di capperi) che messe a dimora formano il cappereto con piante uniformi
e identiche a quella d’origine. Un buon esempio di dialogo tra la forza della
natura e il lavoro dell’uomo. Le piante di Pantelleria non hanno spine, al
contrario di quelle di Salina, come ben sanno i lavoratori che con pazienza si
dedicano alla raccolta.
Salina
Il lavoro dell’uomo
La
potatura avviene a gennaio e febbraio e ad aprile la pianta si risveglia, le
gemme si schiudono come dopo un lungo sonno e danno origine ai nuovi rami fruttiferi.
A fine maggio inizia la raccolta dei bottoni fiorali (i capperi) che si
effettua fino alla fine di agosto al mattino molto presto, sia per evitare il
sole cocente sia per meglio conservare l'aroma che il calore potrebbe far sfumare.
La qualità del cappero dipende dalla frequenza della raccolta, che si effettua
in genere ogni settimana: una pianta produce da un chilo e mezzo a cinque chili
di capperi. La pianta produce anche i cucunci, fiori bellissimi come orchidee. Questi,
lasciati sui rami, appassiscono e sviluppano bacche di un paio di centimetri simili
a un piccolo cetriolo. Per i botanici questi sono semplicemente i frutti che
contengono i semi della pianta, mentre per gli eoliani e i panteschi, che
ragionano col cuore, sono i cucunci: gioielli della natura, che assieme al
cappero deliziano prima la vista con la loro bellezza, poi il palato con il
loro sapore.
Subito
dopo la raccolta, entrambi sono amarissimi e necessitano di rimanere stesi all'ombra
per una giornata, a decantare riparati dal sole. Si procede così alla
calibratura del cappero e alla selezione dei cucunci in modo da dividere le
diverse pezzature. A sera vengono salati con sale marino coprendoli a strati
fino a riempire una tinozza, e si prosegue per otto dieci giorni travasandoli
da una tinozza all'altra per arieggiare il prodotto. Dopo di che vengono messi
in recipienti da 1, 3 o 4 ql. dove rimangono per circa due mesi. Infine si
procede al confezionamento dei capperi e dei cucunci che sono finalmente pronti
per essere assaporati.
Pantelleria
In cucina
Per
utilizzare i capperi o i cucunci basta lavarli in acqua corrente oppure
lasciarli per un'ora dentro una ciotola d'acqua e asciugarli, in base alla
salinità che si desidera.
Entrambi
sono un prezioso alleato in cucina, dall'antipasto al contorno, passando
attraverso primi e secondi piatti gustosi e originali. Infondono non solo
sapore ma anche colore alle pietanze e con la loro generosa polpa schiudono in
bocca tutto il cuore della sicilianità.
Ricette di Pantelleria
Insalata
Pantesca
Sciakisciuka
(caponata di verdure)
Bruschetta
ai capperi
Pesce
spada al forno
Fagottini
ripieni
Ricette di Salina
Insalata
di capperi e cucunci
Insalatina
di polipo con pomodorini e capperi
Fettuccine
dello Stretto
Penne,
acciughe, capperi e pan grattato
Polpette
in agro dolce
Totani
ripieni
Ogni
piatto è un invito al godimento dei sensi, possibilmente da condividere con chi
si ama. Tuttavia per vivere al pieno queste stuzzicanti sensazioni occorre visitare
Salina e Pantelleria, preferibilmente in primavera, quando le Isole sprigionano
il meglio di sé, in un avvolgente abbraccio dal mite calore.
Salina
A
Pantelleria appuntamento con capperi e cucunci. Insieme alla degustazione di
caponate e confetture varie, fra cui il miele d'uva di zibibbo, il vino e il passito
di Pantelleria, presso l'azienda Emanuela Bonomo, a Rekale.
Salina
A Salina
una visita programmata aiuta a vivere il processo di vita dei capperi e dei
cucunci: dalla raccolta al confezionamento, con degustazioni di paté,
confetture, marmellate, vini, spumanti e passito di malvasia delle Lipari.
L'azienda Virgona, nel comune di Malfa, vi aspetta anche per scoprire una
segreta golosità. Forse non tutti sanno, infatti, che il cappero si presta ad
essere gustato anche in versione “dolce”, ossia candito. Qui a Salina Daniela
Virgona, che si occupa con passione di capperi dalla produzione alla
conservazione fino all’utilizzo in cucina, propone anche i cannoli al cappero, una
delizia nella delizia. Una visita qui, magari accompagnati da una barca a vela
sospinta dalle ali del vento, sarà un’occasione in più per innamorarvi della
Sicilia, dei suoi sapori e, soprattutto, della sua gente.
Cuore dolce di Sicilia
Curiosità
I pareri sulla qualità del cappero di Salina e
Pantelleria concordano pienamente: sono i migliori del mondo! La
produzione di Pantelleria é contrassegnata dall'IGP, mentre quelli di Salina,
in fase di riconoscimento IGP, si fregiano di essere presidio Slow Food. Le
particolari condizioni climatiche di entrambe le isole - caldo temperato
dall'umidità del mare, dal vento costante 360 giorni l'anno e le
condizioni pedologiche eccezionali per le caratteristiche mineralogiche del
terreno - infondono al cappero caratteristiche di aroma e di gusto unici al mondo.
Grande interesse per i turisti è la Festa del
cappero in fiore a Salina che ha raggiunto nel 2016 la XXVI edizione e che ha
luogo la prima domenica di giugno, nell'incantevole piazzetta di Sant'Onofrio a
Pollara, dove si possono gustare tutte le specialità dell'isola.
Anche a Pantelleria è possibile assistere alla Sagra
del cappero che quest’anno cade il 3 agosto, in contrada Bukkuram, dove sono
coinvolti i migliori cuochi per preparare golose ricette a base di cappero.
Nessun commento:
Posta un commento