Com’è difficile scrivere semplice, a volte!
Stavo dimenticando il piacere di scrivere solo per se
stessi, con quella libertà che t’illude quasi d’esser fanciullo, angelo o
poeta. A chi il diritto di rubare quest’astrusa illusione che male non fa, almeno non
troppo, se non a chi eventualmente inciampa qui, ci casca e legge?
E così m’affretto a riprendere quel filo spensierato di
parole scompigliate, dove il pensiero stampato è il puro riflesso di quello
pensato.
Tanto, ahimè, di parole non si campa!
Tanto vale allora sguinzagliare la fantasia finché ce n’è, dando
fiato all’irriverente orgoglio di sentirsi unici per il semplice fatto
d’esprimere se stessi ... difettosi, viziosi o virtuosi.
Com’è facile dopo tutto scrivere semplice! Basta fermarsi un po' a pensare. Guardarsi indietro e riscoprire la bellezza
di cominciare daccapo, tornando a sbattersene degli spazi, dei punti e delle battute per
dar respiro, finalmente ancora, ai colori, ai profumi e ai ritrovati battiti del cuore.
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