Solo
tre parole: Ricerca, Ascolto, Collaborazione.
E’
la formula vincente che Bayer CropScience – azienda leader nel settore
agrochimico internazionale per la tutela della produzione agricola e
dell’ambiente – propone alla conferenza stampa del 12 dicembre a Milano dal
titolo Innovazione e sostenibilità
nell’agricoltura italiana. “E’ una
ricetta antica, fatta di ingredienti semplici” sottolinea l’amministratore
delegato del Gruppo Karina von Detten che, con piglio garbato ma deciso, interpreta
tutto l’orgoglio del made in Italy agroalimentare, eccellenza insostituibile e
inimitabile.
Nonostante
il 2012 sia stato un anno drammatico in tutti i settori, l’agricoltura italiana
resiste alla crisi e alla concorrenza con fierezza, affacciandosi al 2013 con
audaci progetti fondati sull’innovazione
e la sostenibilità. Parole, queste,
spesso abusate altrove per corteggiare l’acquiescenza di un pubblico ormai
disincantato. Per Bayer si tratta invece di programmi concreti, perché “l’innovazione è nel Dna di Bayer” e la
sostenibilità ne è il suo indissolubile complemento.
Quali
sono dunque gli attuali programmi di Bayer?
La
recente acquisizione di AgraQuest da parte del Gruppo è una delle mosse strategiche.
AgraQuest è leader nella produzione di prodotti biologici per la protezione
delle colture e sposarne la filosofia significa per Bayer aderire alla ricerca
coerente di traguardi sempre più compatibili con l’ambiente e la natura. Non è
un impegno nuovo questo per un’azienda che da sempre tutela sia chi produce sia
chi consuma ortofrutta, perché tutti facciamo parte di una o dell’altra sfera e
naturalmente tutti esigiamo più qualità e sicurezza da ciò che mangiamo.
Un
secondo impegno concreto è quello di coinvolgere tutti i soggetti della filiera
agroalimentare italiana, incrementando una nuova solidarietà da Nord a Sud,
dalle piccole alle grandi colture. Primo tra tutti è il progetto Magis vino che
riunisce le aziende impegnate nella produzione ecosostenibile di uve, verso
un’agricoltura di precisione volta a fare sempre meglio. Nel 2013 Magis vino
otterrà la certificazione che si estenderà anche all’uva da tavola, agli
ortaggi destinati alla quarta gamma (le insalatine confezionate) e al progetto
Gran Filiera dedicato al grano duro.
Oltre
a questi step strategici mirati al prodotto che muoveranno circa 3 miliardi di
euro, Bayer CropScience ha un altro obiettivo ambizioso. Quello di ascoltare,
capire e dialogare con i bisogni più profondi delle persone che vivono di
agricoltura. Non solo di coloro che operano nei settori tradizionalmente
consolidati ma anche di chi s’improvvisa agricoltore, per passione o per
necessità. Si stima oltre un milione di “Hobby farmers” in Italia, cioè di
agricoltori non professionisti e non semplici amanti del giardinaggio ma
“allevatori” di un proprio microcosmo ortofrutticolo. Bayer è lungimirante
anche in questo: ha creato un catalogo dedicato a loro per sostenerli in un
lavoro che, per quanto minimo rispetto al gigante agricolo nazionale, si sta
diffondendo sempre più rivelando valori umani che non possono restare
inascoltati.
L’attenzione
di Bayer CropScience alla comunicazione e al dialogo non è certamente nuova. Da
sempre l’azienda promuove lo sposalizio tra Coltura & Cultura attraverso la
collana di libri dall’omonimo titolo che ha appena partorito la sua ultima
creatura sugli Agrumi. Non solo: anche i giovanissimi sono invitati a
partecipare creativamente all’innovazione del mondo agroalimentare. Per esempio
attraverso il “Youth Ag-Summit, un evento culturale sponsorizzato da Bayer che
avrà luogo in Canada il prossimo agosto, cui parteciperanno ragazzi tra i 18 e
i 25 anni con i loro piani d’azione per salvare un Pianeta sempre più affamato.
“Il mondo ha bisogno di colori e Bayer non si nasconde nel grigio”
rimarca Daniele Rosa, Direttore della comunicazione Bayer, e i giovani sono l’arcobaleno
su cui investire.
E’
all’insegna dell’ottimismo che si chiude la conferenza, a dimostrare come i
progetti non restino sogni ma diventino realtà quando si collabora con
intelligenza, sensibilità e determinazione.
Karen von Detten conclude
ricordando che 150 anni fa nasceva Bayer e l’anniversario sarà celebrato il
prossimo anno in tutto il mondo con eventi spettacolari a sancire il successo
di un Gruppo che è innanzitutto una grande famiglia. Ma l’amministratore
delegato offre un incoraggiamento che trascende la vita dell’azienda e tocca
l’anima di tutti, agricoltori, consumatori, giornalisti e semplicemente esseri
umani. Con la dolce attesa del suo terzo bambino, Karen von Detten è
l’incarnazione della fiducia nel futuro: la conferma che quando si crede in ciò
che si fa e lo si fa con amore, si vince sempre. Non solo per se stessi ma
anche per le generazioni che raccoglieranno i frutti da noi seminati.
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