Dai Giardini
delle Esperidi alle pendici dell’Etna: la Sicilia ospita Bayer CropScience per illustrare
il nuovo volume di Coltura&Cultura
“La strada
attraversava gli aranceti in fiore e l’aroma nuziale delle zagare annullava
ogni cosa, come il plenilunio annulla un paesaggio … tutto era cancellato da
quel profumo islamico che evocava urì e carnali oltretomba.”
Così scriveva nel 1958 Giuseppe Tomasi di
Lampedusa, spremendo in questo breve passo del Gattopardo il volto esotico
della sicilianità più pura. Le arance, infatti, insieme alle 200 specie della
famiglia degli agrumi, rappresentano il simbolo della Sicilia e insieme dell’Italia,
essendo il nostro Paese il 4° produttore di agrumi al mondo, con un contributo
siciliano di oltre il 55%.
Ma dietro questi numeri, certamente
essenziali per capire l’importanza di un settore agricolo economicamente
strategico anche all’estero, sta una storia affascinante: una storia secolare
raccontata da piante e frutti che legano oriente e occidente, islam e
cristianesimo, salute e alimentazione, uomo e terra.
Il nuovo volume “Gli Agrumi” della collana
Coltura&Cultura di Bayer CropScience sintetizza il ricco retroscena di
questi frutti, armonizzando in maniera fluida panorami storici, artistici,
letterari e musicali con quelli più strettamente botanici, scientifici,
salutistici ed economici. 63 autori hanno dato vita a oltre 600 pagine di
sapere per il piacere di scoprire tutti i segreti di una grande famiglia di
frutti, dagli aspetti più tecnici a quelli più lirici.
Il volume è stato presentato ufficialmente nell’Aula
Magna dell’Università degli Studi di Catania, il 29 novembre. Così, un’uggiosa
serata s’è colorata di sole grazie agli interventi degli oratori che hanno
intrattenuto con aneddoti e curiosità il folto pubblico: il Rettore
dell’Università Alessandra Gentile, i Professori Eugenio Tribulato
(dell’Università di Catania) e Paolo Inglese (dell’Università di Palermo), membri
dell’Accademia dei Georgofili e coordinatori scientifici del libro. Insieme
hanno illustrato come cedri, limoni, pummeli, mandarini, lime e arance
affondino le radici nella storia secolare dell’uomo; come l’arte li abbia sempre
raffigurati quali simboli culturali, sacri e profani; e quali meccanismi la
natura inneschi per rendere così belli e colorati questi frutti, tanto da
ispirare pittori e poeti d’ogni tempo.
Con i docenti, Paola Sidoti - responsabile Business & Marketing
Communications di Bayer CropScience in Italia – ha riassunto l’importanza del volume,
confermando la volontà di Bayer di sposare coltura e cultura diffondendo in
maniera piacevole contenuti articolati di realtà importanti spesso poco conosciute.
Questo in virtù di un consumo più consapevole dei prodotti ma anche del piacere
di esplorare le nostre radici, perché ogni “jardinum” (aranceto) non è solo lavoro,
ricerca e profitto ma è innanzitutto un luogo fruttifero e dilettevole di
storie tutte da scoprire.
“Il volume è uno strumento che coglie il vissuto
positivo dei consumatori verso gli agrumi e che può contribuire a migliorare la
capacità competitiva della produzione italiana. Questo libro è un elogio a
coltivazioni bellissime e dai buonissimi frutti, - ha concluso Paola Sidoti - per fare cultura degli agrumi a 360° e
premiare tutti gli agrumicoltori, a cominciare dai siciliani, avvicinando a questo mondo tecnici e appassionati che
vogliono sapere come nasce un agrume, una spremuta o un grande profumo.”
La
presentazione del libro s’è conclusa con un concerto nella Chiesa di San Nicolò
l’Arena, dove un coinvolgente duetto tra lo Stradivari 1715 del Maestro Matteo
Fedeli e il pianoforte di Andrea Carcano ha aggiunto una nota poetica alla
serata culturale. Una serata degna del Gattopardo!
Dove le Arance
diventano Rosse
Per
capire meglio la ricchezza dei contenuti del volume “Gli agrumi”, Bayer ha dato
voce a una delle aziende trainanti del mercato agrumicolo siciliano. Situata a
Lentini (SR), dove il microclima etneo è ideale per gli agrumi, la Società APAL
O.P. della Famiglia Scrofani fa parte del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di
Sicilia: vanta 1000 ettari di terreni coltivati, 100 soci e 20000 tonnellate
annue di frutti prodotti. Ma l’Azienda vanta soprattutto l’alta qualità dei
propri prodotti, dalle arance Tarocco, Moro e Sanguinello a nettarine,
albicocche e pesche, frutti che estendono l’attività a 10 mesi l’anno coprendo quasi
tutte le stagioni. Visitando l’Azienda si capisce quanto sacrificio e passione
occorrano per sostenere un mercato difficile e colmo di paradossi, dovuti per
esempio a importazioni di arance estere a minor costo rispetto le nostre che
sono invece più richieste dal mercato europeo. Se Cina, Spagna, Grecia o
Marocco possono essere temibili dal punto di vista dei prezzi, non possono
tuttavia competere con la Sicilia in quanto a generosità della terra (la
convivenza di colate laviche con un terreno fertile, la presenza del mare e di
un clima secco e caldo che rende le arance più rosse) e ad esperienza umana (una
lunga tradizione famigliare che sposa una costante innovazione tecnologica).
E’
con questa esperienza che Filadeflo Scrofani e suo figlio Salvatore affrontano
il mercato esportando oltre il 35% dei prodotti e soddisfacendo una richiesta estera
sempre maggiore. La speranza è che anche il consumatore italiano diventi più consapevole
della qualità dei ‘nostri’ prodotti, frutto di tradizione ma anche di ricerca
scientifica e tutela ambientale.
E’
a questa voce appassionata che Bayer CropScience si unisce per far sì che gli
Agrumi siciliani e italiani acquistino il giusto valore nella percezione
collettiva e siano quindi più apprezzati e consumati anche a casa nostra.
Una sosta di
piacere
A
metà strada tra Siracusa e Catania sorge l’Agriturismo Badiula, immerso in un
giardino coltivato prevalentemente ad agrumi, sorvegliato dallo sguardo severo
dell’Etna e carezzato dalla mite brezza del Mediterraneo. Alla bellezza della
natura l’agriturismo unisce la tipica ospitalità siciliana, fatta di genuinità
e passione: 8 camere con ogni comodità, un ristorante interno e un Giardino d’inverno,
un grazioso centro benessere e diverse attività sportive, oltre naturalmente
alla produzione di prodotti tipici da degustazione. Imperdibili, a pranzo o a
cena, la caponatina per cominciare in bellezza e la bavarese al mandarino per
finire in dolcezza.
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