Pochi Paesi al mondo sposano il piacere alla
sapienza, la tradizione all’innovazione. L’Italia è da sempre regina di questo
virtuoso matrimonio e lo dimostra in tutti i settori, a partire dalla cucina.
Ogni regione rappresenta un universo a sé: colori, sapori e profumi si
mescolano tra loro in maniera talentuosa e l’opera d’arte della natura si
completa nell’opera d’arte dell’uomo. Avventurarsi tra le fragranze del
Mediterraneo, in particolare, non è solo un piacere per il corpo ma anche per
la mente che attraverso i sensi ripercorre una ricchezza culturale secolare.
Lungo i crinali che da Strongoli, in provincia
di Crotone, digradano verso l’azzurro Mar Ionio, pare di scorgere l’ombra di
Ulisse stregato non più dalle chiome della bella Calipso ma dai profumi di vite
e di ulivo dell’Azienda Agricola Ceraudo. E’ in questa terra, l’antica Petelia,
che la famiglia Ceraudo nel 1973 ha acquistato la tenuta appartenuta ai
Principi Campitello e Pignatello e in seguito ai Baroni Giunti, avviando la
coltivazione di ulivi secolari e pregiati vigneti. Oggi l’Azienda copre 60 ettari coltivati nel
totale rispetto dell’ambiente e in armonia con il microclima del territorio. La
produzione di vino si aggira attorno alle 70.000 bottiglie, tra rosso, bianco e rosato,
con la denominazione I.G.T che premia una qualità sincera e inconfondibile. La
produzione dell’olio conta
invece circa 30.000 bottiglie, un tesoro di grande valore artigianale perché le
olive vengono raccolte e subito lavorate con la tecnica della spremitura a
freddo in ciclo continuo. Il segreto del successo dell’Azienda non è racchiuso
solo nel valore della terra ma anche nella complicità di una famiglia che si
tramanda esperienza, tenacia e passione. "Ho iniziato
da solo rincorrendo un sogno – afferma
con orgoglio papà Ceraudo - oggi i miei figli mi accompagnano nella
conduzione dell'azienda. Ognuno ha un ruolo diverso, ma tutti lo stesso
obiettivo: continuare!"
Scendendo dalla penisola verso la
Sicilia, ecco che si dipana un altro straordinario panorama di sapori e profumi
ricomposti in opere d’arte dal talento dell’uomo. Lungo le pendici che
scivolano verso il mare di Selinunte in provincia di Trapani, sorge l'azienda
agricola Case di Latomie. La
famiglia Centonze, proprietaria
della tenuta dal 1953, ha riservato alla coltivazione dell'ulivo un ruolo
privilegiato basato sull'agricoltura biologica. L'azienda è incastonata
all'interno di un'area di grande interesse storico e paesaggistico e si estende
su di una superficie di circa 35 ettari.
Un suggestivo scenario di ulivi secolari e lussureggianti agrumeti si
adagia tra le millenarie "latomie" in un dedalo di tipiche stradelle
di campagna dove i profumi della terra anticipano i sapori al palato. La
particolare natura del microclima e l'amore nel coltivare le piante fanno
dell'olio Centonze un vero e proprio gioiello. La qualità certificata è frutto
di un impegno quotidiano alimentato da una costante vigilanza sull'intero ciclo
produttivo. Le caratteristiche organolettiche tipiche dell'olio Centonze sono
il colore verde intenso, il profumo di fruttato di succo d’olive spremute e una
composizione aromatica molto ricca e complessa. Il tono erbaceo, con i sentori
di pomodoro e carciofo, sprigiona la pienezza dell’estate mitigata dalla brezza
marina in una alternanza di sfumature che solo questa terra sa offrire.
Numerosi sono i riconoscimenti ricevuti dall’olio Centonze che si offre al
pubblico anche in confezioni particolarmente raffinate, per il compiacimento di
tutti i sensi.
Restando in Sicilia, tra Trapani e Marsala
s’incontra un’altra azienda che fa della propria terra un tesoro. Appartiene
alla famiglia Titone, che sfruttando le proprie tradizioni farmaceutiche
ha coltivato sempre grande attenzione al benessere dell’uomo, investendo
questa passione nell’agricoltura e nell’olivicoltura.
L’azienda, fondata nel 1936 da Nicolò Titone, s’adagia in un lembo
di terra particolarmente vocato all’agricoltura. Un tempo vi si
coltivavano anche vino, cereali e miele, mentre oggi l’attività si concentra
sull’olio extra vergine biologico. Su una superficie totale di 19 ettari,
sfilano oltre 5000 piante di Nocellara
del Belice, Cerasuola,
Biancolilla, uno spettacolo
innanzitutto da ammirare in liturgica contemplazione. Oltre ad essere motivo
d’orgoglio di casa nostra, l’Azienda rappresenta anche un business
internazionale. L'olio Titone Dop Valli Trapanesi ha partecipato, infatti, al Crave Sydney International Food Festival, lo
scorso ottobre, portando in Australia il valore inequivocabile della poesia
olearia siciliana.
Ma la Sicilia non è solo terra di ulivi. Nella
piana di Licata in provincia di Agrigento si estende la Tenuta dei Baroni La Lumia con una superficie di 150 ettari
coltivati a vigneto in un microclima unico per luminosità, distanza dal mare ed
escursione termica.
Qui la vite, per scelta dell’azienda, include solo vitigni
autoctoni tra i migliori di Sicilia:
Nero d’Avola, Inzolia, Nerello Mascalese
e Frappato dai quali ottiene vini eccezionali per intensità di aromi e di
gusto.
Il casale arabeggiante risale alla fine del ‘700 e costituisce una
delle proprietà vinicole più affascinanti dell’Isola.
La meticolosità del Barone La Lumia garantisce la produzione di
uve di alta qualità, intervenendo sul terreno in maniera morbida e rispettosa, perché se la terra è
generosa con l’uomo, l’uomo lo deve essere con lei.
Un rispetto che si sposa
con la sapienza, perché la produzione di vini elevati in barrique comporta
anche impegno.
La filosofia dell’azienda si basa sull’eleganza del gusto che deriva
da un felice matrimonio tra le doghe di allier e la struttura del vino. “Produrre vino è come dipingere –
sostiene il Barone - bisogna avere la
giusta tavolozza dei colori. Il dosaggio della barrique deve essere come il
colpo di pennello sulla tela, morbido e delicato.”
Nascono così, come
dalla mano di un artista, i vini della Tenuta La Lumia che, oltre alla
produzione tradizionale, ha resuscitato alcuni sistemi di vinificazione del
quinto secolo a.C.
Il risultato è imbottigliato nella linea dei Grecischi:
Nikao, Halykàs e Limpiadostre vini assolutamente straordinari per struttura e
aromi, che sprigionano, oltre ai caratteri del territorio, cinquemila anni di
storia.
Dalle uve alle arance, sempre restando in terra
di Sicilia. “Quella per le arance è
una delle vere, grandi passioni della mia vita – afferma Paolo Ganduscio,
proprietario dell’Azienda Agrumicola di Ribera, in provincia di Agrigento - Amo i momenti passati in mezzo alle mie
piante, a godermi il profumo delle zagare e lo spettacolo dei rami pieni di
frutti.” E infatti le sue arance sono di ottima qualità, frutto non solo di
un clima perfetto ma anche di tanto amore. L'azienda occupa dieci ettari di
agrumeti e le arance, belle come il sole di Sicilia, sono delle qualità
Washington Navel e Vaniglia. La prima, originaria del Brasile, è forse più
conosciuta per la sua rotonda dolcezza ma la vera chicca dell’azienda è
l'Arancia Vaniglia. La sua caratteristica è la totale assenza di acidità, oltre
che di semi, virtù che la rende desiderabile anche da chi accusa sensibilità
gastrica. Questo rende le arance Ganduscio un ingrediente ideale anche per
giocare di fantasia in una miriade di ricette gastronomiche, dalla carne al
pesce, dagli antipasti ai dessert. Ma basta tagliarle a metà e respirarne il
profumo per capire quanto benessere sia racchiuso in quel concentrato di sole.
Un viaggio ideale tra i sapori
mediterranei non poteva terminare se non nel mare. Quel mare che separa e
unisce la Sicilia all’Africa. Siamo a Lampedusa, dove negli anni '20 il signor
Gaetano Famularo fondava uno
stabilimento per la lavorazione artigianale del pesce. Nel 1981, il figlio
Pasqualino ha ereditato l'attività proseguendo con altrettanta passione l’arte
del padre, diversificando sempre più la produzione dei prodotti conservati in
maniera rigorosamente naturale. Nelle mani di Pasqualino
Famularo e della sua squadra di artisti conservieri, il pesce non muore,
rinasce. Acciughe, tonni, sgombri e le altre creature che questo generoso mare
offre, recuperano un nobile destino che li riscatta dal sacrificio della pesca:
quello di dare piacere e salute a noi esseri umani.
Molte trasmissioni televisive e altrettanti
giornali elogiano le virtù dei prodotti Famularo. Tuttavia, dopo avere
personalmente assaggiato queste delizie, so che le parole non saranno mai
sufficienti, per questo mi sento di dare a tutti un semplice consiglio: provare
per credere!
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